‘uBroker', primaria multiutilities company torinese leader nell'azzeramento delle bollette di luce e gas (Canone Rai e accise incluse), crede da sempre nella formazione, nelle risorse umane e nel principio della redistribuzione sociale della ricchezza. Sono questi i valori assoluti che le hanno permesso di raggiungere traguardi importanti.
Oggi l'azienda in costante crescita dà lavoro stabilmente a circa 50 dipendenti diretti, più di 1.000 fra collaboratori, consulenti, professionisti e rete vendita, ha superato quota 150mila clienti in tutta Italia e oltre 100 milioni di fatturato aggregato.
E tutto questo grazie all'impiego sapiente del “Network marketing, una delle professioni più antiche in assoluto. Un modello di sviluppo meritocratico, che conduce la persona alla realizzazione di sé in maniera chiara, fluida e soddisfacente”, spiega Cristiano Bilucaglia, Ceo di ‘uBroker' e Founder con Fabio Spallanzani.
“Perché è l'individuo con le proprie, personali abilità e attitudini a fare la differenza. In tutto. A cominciare dal fatto che occorre credere in sé stessi. Trovare una propria dimensione di autoleadership per esserlo poi in maniera convincente e vincente con gli altri. Con la consapevolezza tipica dei visionari competenti: uomini e donne che hanno saputo buttare il cuore al di là dell'ostacolo, pensando in grande in modo razionale e concreto. Il network marketing funziona se considerato una professione vera e propria, cui riservare i dovuti primato e attenzione”, approfondisce l'industriale piemontese.
Solo così, impegnandosi realmente, è possibile ottenere risultati soddisfacenti e sempre crescenti: uscendo dalla comfort zone errata di chi è convinto che esso sia assimilabile a un secondo lavoro, a una piccola rendita per quel che tanto che basta in più.
“Partire dall'evoluzione della propria persona – prosegue Bilucaglia - dall'analisi oggettiva delle proprie potenzialità è il primo passo da compiere per il networker virtuoso. E diventare così leader di sé stessi per esserlo poi anche del prossimo. Dei prossimi. “Verba ducunt, sed exempla trahunt”, diceva a ragion veduta Sant'Agostino: le parole conducono, ma è l'esempio che trascina. Gesti, carisma, esempi sono proprio loro a fare la differenza sprigionando tutto il proprio intrinseco e insito potere aggregante e stimolante”.
Ma c'è di più: “Altro aspetto fondamentale è saper pianificare: il tempo, proprio e altrui, ha un valore. E' la sola risorsa che possiamo gestire senza sapere di quanto ne disponiamo. A ciò si aggiunge la capacità di valutazione del prossimo: saper discernere l'interlocutore chiamato a diventare un membro del proprio team aiuta nel cogliere gli aspetti positivi e producenti di chi ci sta innanzi per poi integrarlo e coinvolgerlo in misura armonica e fluida nel proprio organico di progetto”.
E saper ringraziare chi fa squadra è importante: “Specialmente quando si è all'inizio di un progetto, e ciò che fa da collante, convincendo le persone a unirsi alla sfida, è proprio il fatto di essere parte attiva e coprotagonisti di qualcosa di stimolante e funzionale”, testimonia il Presidente di ‘uBroker'.
Per poi concludere: “Che, nel tempo, produrrà benefici e ricadute positive per tutti. Imparando a trasformare i problemi in soluzioni, le difficoltà in successi, le crisi in opportunità. Perché ogni vero leader è, in fondo, un po' come il buon pastore: conosce bene ogni sua pecora, sa tenere unito il gruppo aiutando ciascuno a trovare ed esprimere la parte migliore di sé finalizzando e massimizzando risorse, processi, obiettivi e risultati”.