“L'assessore Bonino si dimetta, oppure Cota le ritiri le deleghe. Prima di tagliare le tratte ferroviarie di mezzo Piemonte, dodici in tutto, avrebbe dovuto valutare la liberalizzazione del servizio attraverso il ricorso ad aziende private o ad altre società pubbliche come Gtt. Non credo che la sperimentazione sbandierata adesso dall'assessore Bonino porterà effetti positivi, l'amputazione dei collegamenti ferroviari è quasi sempre definitiva, soprattutto nel nostro paese. A maggior ragione l'assessore e la Giunta avrebbero dovuto concordare tali scelte con pendolari ed amministratori locali anziché decidere tutto nel chiuso delle commissioni consiliari”.
E' quanto afferma Andrea Buquicchio, capogruppo IdV al Consiglio regionale del Piemonte, in occasione del Consiglio straordinario in cui le minoranze hanno sfiduciato l'assessore ai trasporti Barbara Bonino.
“Il principale fallimento nella gestione dei trasporti piemontesi riguarda la programmazione – prosegue Buquicchio - Nell’anno appena trascorso, la nostra Regione ha investito, per il servizio ferroviario pendolare, appena 17 milioni di euro mentre la provincia di Bolzano ne ha stanziati 53, l’Emilia quasi 68, la Lombardia 74, la Toscana 41, il Friuli 38, il Lazio 33. I numeri del Piemonte non reggono il confronto con altre realtà, un aspetto ancora più grave se si pensa alle parole di grande entusiasmo spese da questa maggioranza in merito al trasporto su rotaia, soprattutto in relazione al progetto Tav. Ma nel concreto, quando si tratta di salvaguardare le ferrovie piemontesi, si agisce in modo contrario”.
Andrea Buquicchio
Capogruppo IDV in Regione