Torino, 15 giugno 2010 – Una conferenza in bilico tra i mondi della musica e delle scienze cognitive, quella proposta da Douglas Hofstadter al Politecnico. Il noto studioso della mente umana ripropone la domanda cruciale, tema di fondo di diverse sue opere come il grande successo mondiale del 1979 Gödel, Escher, Bach: può una macchina che imita il funzionamento del cervello o della nostra mente trovare anche la chiave della creatività, il ‘posto dell’anima’?
Hofstadter, dopo aver descritto a grandi linee il programma EMI di David Cope, che produce musica ad imitazione dello stile di diversi compositori, proporrà nel corso della conferenza un interessante interrogativo: un computer di oggi, se avesse un software adatto, sarebbe in grado di tirar fuori pezzi musicali che Chopin o Bach avrebbero potuto scrivere? Potrebbe un software raffinatissimo catturare l’anima di Chopin, o almeno una parte di essa? E a quale livello di profondità?
Insieme ad Hofstadter, il Maestro Andrea Padova, che dialogherà con lui nell’eseguire al pianoforte pezzi musicali autentici di Chopin (e anche di altri compositori), alternandoli con pezzi composti ad imitazione di Chopin da macchine, ma anche da altri compositori in carne ed ossa; coinvolgerà il pubblico lasciandolo (forse) nella suspense: chi – o che cosa - ha scritto questo pezzo?
|