Se mai fosse stato possibile credere che il governo dei tecnici montiani avrebbe risollevato il Paese da una situazione che continua a precipitare, frutto di lunghi anni di politica del potere e dello spreco, ora possiamo toccare con mano quanto la “miracolosa” revisione della spesa altro non sia che l’ennesima manovra distorta che continua a salvaguardare gli interessi di evasori fiscali e tutta una serie di grandi e piccoli privilegi, che altro non fanno che aumentare non solo gli sprechi, ma anche l’indignazione dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati e, senza investimenti che possono essere messi a disposizione prendendo soldi attraverso una vera patrimoniale, la recessione continuerà. Il taglio lineare si rivela ancora una volta essere una semplificazione. Quello che invece occorre, e che deve diventare la nostra effettiva proposta e la nostra vera conquista, è una ragionata e fattiva razionalizzazione dei tagli che devono colpire gli sprechi, e non, ancora una volta, i cittadini. I tagli approvati sul lavoro, sulla scuola, sulla ricerca, sulla salute e sul territorio, con blocchi del turn-over, esuberi, mancato rinnovo dei contratti precari, riduzione drastica delle risorse per la salute e per la scuola, chiusura e accorpamento di enti dell’amministrazione locale, di società partecipate, di Province e Tribunali, parchi ed ospedali, si riassumono, a conti fatti, con una sola realtà: una mannaia affilata calata sui servizi di prima necessità al cittadino. La previsione incombe più nera, se, considerando l’entità dei tagli, si calcola che nel prossimo anno ci ritroveremo, nella nostra Regione, con il rischio di 10.000 posti di lavoro in meno, con le conseguenze drammatiche che non è necessario spiegare. E’ davvero arrivato il momento in cui non è più possibile rimandare la richiesta forte e chiara del rispetto dell’accordo dell’11 maggio, tra Ministero della P.A e CGIL CISL UIL, impossibile rimandare ancora una mobilitazione che deve coinvolgere il Paese intero e che inizierà con la manifestazione nazionale di giovedì 19 luglio a Roma, davanti a Palazzo Vidoni, alla quale la FP Piemonte parteciperà con la propria delegazione. Solo il primo passo di quello che prevedo un autunno caldo anche sul territorio piemontese. E’ ora di svegliarsi, tutti devono fare degli sforzi, anche i politici e i dirigenti che hanno stipendi fuori da ogni logica, razionalizzando comuni e province salvaguardandone le funzioni, eliminando i veri sprechi. Bisogna salvaguardare i servizi essenziali ai cittadini e la difesa dei diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, siano essi dipendenti pubblici, di appalti esternalizzati o privati, perchè il diritto al lavoro è, e deve rimanere, un diritto di tutti.
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