L’Associazione Museo Nazionale del Cinema dedica l’ultimo appuntamento prima della pausa estiva al rapporto tra cinema e teatro, visto attraverso gli occhi, la sensibilità e l’arte del drammaturgo, scrittore e poeta Luigi Pirandello, proponendo una serata speciale in collaborazione con il “Festival Nazionale Luigi Pirandello” che si terrà a Torino dal 12 al 25 luglio.
La serata completa il ciclo di eventi proposti dall’Associazione in questa prima parte dell’anno, organizzati in stretta collaborazione con diverse realtà culturali e in linea con il suo obiettivo di promuovere una sempre maggior apertura e contaminazione tra le diverse forme d’arte e i soggetti che le sostengono e le sviluppano a livello locale.
Il programma di venerdì 2 luglio si aprirà con un dibattito sul rapporto particolare ed ambivalente tra il drammaturgo siciliano e la settima arte: una “fascinazione diffidente” che, se da un lato lo rese da subito spettatore attento e primo fra i letterati a mettersi a disposizione del nuovo mezzo, dall’altro non gli permise mai di essere un uomo di cinema tout cour, come lo divennero altri scrittori del calibro di Mario Soldati e Pier Paolo Pasolini. Il dibattito sarà animato dalla partecipazione di esperti di teatro e di cinema, quali: Giulio Graglia (direttore del Festival Nazionale Luigi Pirandello), Elisabetta Boschiggia (docente di letteratura italiana e autrice di monografie pirandelliane), Vittorio Sclaverani (presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema) e Caterina Taricano (esperta di cinema italiano).
Seguirà la proiezione del film Le due vite di Mattia Pascal (1985) di Mario Monicelli, trasposizione cinematografica del romanzo di Luigi Pirandello che racconta la storia di un uomo avvizzito, canagliesco vitellone di mezz'età, che, insoddisfatto di sé, vittima degli altri e soprattutto delle donne, approfitta di una grossa vincita alla roulette per cambiare identità e ricominciare una vita diversa con altro nome.
Il film, interpretato da Marcello Mastroianni nel ruolo di protagonista, affiancato da Alessandro Haber, Laura Morante e Flavio Bucci, fu presentato in concorso alla 38° edizione del Festival di Cannes.
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