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ARTE E CULTURA - MOSTRE Precedente  Successivo
 
11/09/2013Fondazione Bottari Lattes
 
"Fotografia e Narrazione: dalla Cronaca alla Letteratura"
 
FOTOGRAFICAMENTE
 
Una personale del fotoreporter Uliano Lucas e una collettiva di giovani fotografi (Federico Massimiliano Mozzano, Daewong Kim, Laura Lamanda, Michela Bernasconi, Maddalena Migliore), per sviluppare i diversi possibili percorsi che legano Immagine e R
 
Uliano Lucas “Racconti di Fotogiornalismo” (primo piano)
Tra i più noti reporter italiani, Uliano Lucas appartiene alla generazione di Romano Cagnoni, Letizia Battaglia, Tano d'Amico, Ferdinando Scianna, Massimo Vitali, Giorgio Lotti. Ha lavorato sempre come freelance con i maggiori quotidiani e magazine italiani. Ha frequentato artisti della Milano degli anni Cinquanta e Sessanta, amico fraterno di Piero Manzoni e Ugo Mulas.
Il suo impegno di grande documentatore va oltre lo scatto ed è ricco di partecipazione sociale. Alcune sue immagini appartengono alla storia del nostro Paese. Il suo modo di intendere la fotografia lo porta a ritornare più volte sui “luoghi del delitto” per vederne gli sviluppi: così si può parlare di vere e proprie “narrazioni per immagini”.

La mostra si snoda attraverso quattro “stazioni” per mostrare alcuni tra i più interessanti racconti di fotogiornalismo scritti dal grande reporter e studioso di fotografia:
- Al bar il posto delle fragole (1987): una serie di ritratti che Uliano Lucas ha scattato a pazienti, medici, operatori e visitatori al tavolino di un bar nell'ex ospedale psichiatrico a Trieste;
- Scritto sull'acqua: realizzato nel 2007 e pubblicato in un libro con un lungo racconto letterario di Annalisa Vandelli, il reportage racconta la vita delle popolazioni seminomadi del Borana, Stato etiope segnato dalla cronica carenza idrica;
- Una città chiamata Milano: spazi urbani, vita, costumi e società, dagli anni Novanta a oggi. È lo sguardo di Lucas sulla sua città;
- Il servizio militare (1967): la fotografia come documento del passato.


“Fotografia & Scrittura”. Federico Massimiliano Mozzano, Daewong Kim, Laura Lamanda, Michela Bernasconi, Maddalena Migliore
(secondo piano)
Alcune fra le più interessanti proposte della fotografia contemporanea analizzano il rapporto tra Fotografia e Scrittura. Fra questi i vincitori del Concorso OpenPics, realizzato da Imaginarium e premiato al Salone Internazionale del Libro 2013: Federico Massimiliano Mozzano con la sua attualissima interpretazione di “Gorky Park”, vincitore della sezione Autori Italia, e Daewong Kim (Corea) con “Seta”, vincitore della sezione Autori Mondo; Laura Lamanda con l'installazione di “Aeroracconto di un amore fatale”; Michela Bernasconi e “Uscite dall'Ombra”, e Maddalena Migliore con il fotoracconto “Stultifera Navis”.

Federico Massimiliano Mozzano: “Status quo”
Tre cadaveri compaiono sotto una lastra di ghiaccio in disgelo. Così inizia “Gorky Park”, il best seller di Martin Cruz Smith, storia grigia, intricata, continuamente sospesa. Un romanzo in cui la realtà appare solo a tratti, continuamente nascosta dietro le apparenze, e la verità inestricabilmente intrecciata alla menzogna.
“Status Quo” vuole raccontare frammenti della nostra storia, quella degli ultimi decenni, quella che più ci appartiene, quella che, pur lontana, allunga pesantemente le sue ombre sul presente.
Gli oggetti-reperti che ci ricordano questa storia sono raccolti e congelati in volumi di giaccio, nodi irrisolti, visibili solo dietro uno spessore che li deforma e che ci tiene a distanza: dall'uccisione di Moro, al Terrorismo, a Ustica e Capaci, alla bomba di Bologna.
Federico Massimiliano Mozzano (1970) vive e lavora a Roma. Fotografo da tre generazioni (il nonno e il padre hanno lavorato per il Gabinetto Fotografico Nazionale), attualmente sta documentando, su incarico della Soprintendenza dei Beni Culturali di Roma e dell'Istituto Storico Austriaco, i sotterranei delle Terme di Caracalla.

Daewong Kim: “Silence Within”
Con la serie “Silence Within” il giovane autore rilegge “Seta” di Alessandro Baricco. “Questa serie – commenta – ha radici nella mia memoria e nella solitudine che ha avvolto la mia infanzia. I miei soggetti agiscono come specchi, ritratti di memorie ed emozioni che peraltro non appartengono solo a me stesso. Attraverso queste mie immagini tento di esplorare l'idea delle solitudine, della tristezza, della libertà, il silenzio e la noia, parole chiave del racconto di Alessandro Baricco. Il sentirsi psicologicamente e fisicamente soli, il riappropriarsi della propria memoria, e la conseguente ricostruzione di se stessi, sono tratti cruciali della mia fotografia. In questa serie ho anche voluto porre l'accento sulla rappresentazione della trasformazione sociale, di cui la solitudine costituisce uno dei modelli di visione del futuro.”
“Silence Within” è stato esposto alla National Portrait Gallery di Londra che periodicamente seleziona i giovani artisti internazionali che concentrano il proprio lavoro sul ritratto.
Nato a Seosan (Corea) nel 1984, Daewong Kim vive e lavora a Londra. È diplomato al Royal College of Art – School of Visual Communication.

Laura Lamanda: “Aeroracconto di un amore fatale”
L'Aeroracconto dell'amore fatale, intrecciando parole e fotografie, racconta le mie peripezie di figlia segreta. Contiene fotografie del mio archivio personale, ma anche still life. Con minuscoli pupazzi immersi in scenografie dai materiali poveri, che illuminati creavano un universo fantastico, ho dato vita a un piccolo cinema. L'ho usato per ricreare la passione clandestina dei miei genitori e i tormenti della mia infanzia. Ho così dato forma a una disfavola, cioè a una storia di disillusione, che racconta la violenza della realtà, senza tacerne gli incanti. (Laura Lamanda)

Michela Bernasconi: “Uscite dall'Ombra”
Quattro donne che amano o che hanno amato lo stesso uomo: Ulisse, capace d'affrontare il viaggio più importante della cultura occidentale. Eroe per definizione, protagonista…oppure no…ingannatore…traditore…egoista…piagnone.Quattro donne, che custodiscono, proteggono, salvano il cosiddetto eroe, ma che nell'immaginario comune rimangono deboli e assoggettate al destino.

Maddalena Migliore: “Stultifera Navis”
Una Nave-Teatro, abitata da una ciurma del tutto speciale, artisti folli, rigettati via dalle città dei sani, nell'atto igienico di marginalizzare o espellere tutto ciò che è irriducibile a norma.
Come ammutinati contro il loro battelliere, ultimo membro di quella società che li ha esclusi, questi demoni folli passano all'azione, s'impossessano del vascello e assumono le sembianze di pirati volitivi, pronti a urlare, beffardi, le loro “sragioni”. Un equipaggio che non teme i mari in tempesta e che riesce a plasmare l'errore in
ricchezza e l'arte in nobile mezzo per creare nuovi modelli di pensiero, azione e socialità.



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Info al pubblico:
www.fondazionebottarilattes.it - @bottarilattes - facebook.com/pages/Fondazione-Bottari-Lattes
0173.789282, photo@fondazionebottarilattes.it
Ufficio Stampa:
Paola Galletto – galletto@salonelibro.it – 011.5184268 int.907 – 340.7892412
Silvia Barberi – barberi@fondazionebottarilattes.it



 

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