Domenica 10 novembre a Merana con il CAI di Acqui Terme, escursione sui calanchi, “dalla torre ai muriòn” per la Camminata di San Carlo 2013, sulle antiche vie che da Merana salgono sino alla Langa di Piana Crixia, dove s'incontrano i territori di quattro province SV, CN, AL, AT.
Partenza ore 8,30 dalla sede della Pro Loco vicino alla Chiesa.
2 percorsi: 1° percorso di 17 Km.
Durata: 5,00 circa Dislivello 750 metri con svariati saliscendi.
2° percorso di 10,52 Km Durata: 3 Ore e 30 min Dislivello 600 metri con saliscendi.
Punto ristoro in vetta.
Percorsi segnalati: sentiero 575 Provincia di Alessandria.
Partenza prevista alle 8,30 dall'area attrezzata della Pro Loco accanto alla Chiesa, passando davanti al bar, si salirà alla torre (visitabile) sul colle di San Fermo e poi sui calanchi dei Varaldi sino ai boschi di castagno della Langa di Piana (SV). In territorio di Serole (AT) nell'ampio spiazzo della cappelletta di S. Antonio, punto sosta con tè caldo e dolci, da questo punto, chi fa il percorso breve scenderà in Vatti, per gli altri, si continua il cammino sull'antica via che nei pressi della cascina “Gandolfa” incontra l'ippovia di Bric delle Barche e sale dolcemente sino a quota 700 mslm. In località Brallo di Serole si scende rapidamente ai Mori con ritorno a Merana attraversando l'area dei “muriòn” e poi sui calanchi dei Ghioni per complessivi 17 Km.
Alla pro loco possibilità di pranzare con il ricco menù della festa degli Alpini o pranzo al sacco.
Le formazioni rocciose presenti a Merana appartengono alla serie sedimentaria Oligo-Mio-Pliocenica del Bacino Terziario Piemontese, 35 milioni di anni fa (Oligocene, Era Terziaria) quando un impetuoso mare interno che occupava l'odierna pianura Padana batteva le coste delle terre emerse del Sistema Alpino.
Seguendo i segnavia bianchi e rossi del sentiero 575 dal centro del paese di Merana situato sulla sponda sinistra del fiume, Bormida si sale rapidamente incontrando dapprima il substrato roccioso della Formazione di Molare (Oligocene), costituita da arenarie grossolane e conglomerati, osservabili in vari affioramenti. Sulle marne della Formazione di Rocchetta (Oligocene superiore) la vegetazione arborea più rada lascia spazio agli arbusti di ginestra e alle piantine di timo e il paesaggio, con i suoi affascinanti calanchi, si tinge di “western”. Più in alto s'incontra la Formazione di Monesiglio (Miocene inferiore), costituita da sabbie grossolane gialle o rossastre inglobanti grossi noduli arenacei, ma anche marne, sedimentarie, grigie alternate ad arenarie di 21 milioni di anni fa, quando il mare Padano, fece depositare nei suoi tratti poco profondi le rocce.
A Merana la bancata può avere spessore anche di 100 m e affiora a ovest in alto verso la collina di S. Massimo, L'erosione selettiva operata dagli agenti atmosferici ha fatto emergere i noduli arenacei (più duri delle sabbie che li avvolgono) a formare delle vere e proprie sculture. Sembra di riconoscere le fattezze di una grossa rana, di una testa di coccodrillo, il corpo di una sfinge; sono i cosiddetti “muriòn” termine dialettale nato dalla fusione di muròn - faccione e riònd – rotondo.
L'evoluzione geologica ha creato un paesaggio insolito, sui crinali delle colline e sui calanchi si snodano le antiche mulattiere, che nel XVII secolo, erano molto frequentate dagli Spagnoli che da Finale raggiungevano Milano e luogo strategico necessario per bloccare la resistenza antispagnola di Federico Asinari del Carretto, elementi di storia e natura di queste terre di confine tra Piemonte e Liguria tutte da scoprire.
Abbigliamento consigliato normale da escursionismo, scarponcini obbligatori, consigliati i bastoncini.
Eventuale pranzo alla Pro Loco , su prenotazione .
Informazioni: 3498676536 - 328 4136592