
Lo splendido scenario della Reggia di Venaria, riapre con una mostra dedicata agli Este, Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena. Dal 8 marzo fino al 6 luglio, il percorso artistico, allestito nella Sala delle Arti, guiderà il visitatore alla regalità degli Este, dal collezionismo al mecenatismo, dal Cinquecento al Settecento, attraverso le opere di Cosmé Tura, Correggio, Dosso Dossi, Tiziano, Tintoretto, Guido Reni, Guercino, Velázquez e Boulanger e altri importanti maestri.
La mostra, curata da Stefano Casciu, è esposta in nove sezioni che accolgono circa novanta opere tra pitture, sculture, libri, documenti storici, strumenti musicali e spartiti.
La prima sala richiama la grande eredità del Quattrocento con Ercole Dè Roberti (1450-55), Giovan Francesco Maineri (1489-1506) e una tela di “Sant'Antonio da Padova” (1484-1488) di Cosmé Tura.
La selezione delle opere esposte, sottolinea l'importanza artistica e storica della corte degli Este, unita alla corte di Ferrara. Il percorso espositivo, diventa un viaggio nel pieno Rinascimento dell'età del duca Alfonso I (1505-1534) per congiungersi nella magnificenza del regno di Francesco I (1629-1658), in mostra, il duca è raffigurato in un ritratto di Velázquez del 1638. Una ricca e preziosa produzione letteraria e musicale, viene rievocata con la presenza della famosa Arpa Estense e dal Violoncello barocco di Domenico Galli.
Imperdibili alcuni capolavori provenienti dalla Galleria Estense di Modena, chiusa al pubblico dal 2012 a causa dell'evento sismico.
Esposte tele salvate dalla chiesa di San Francesco, del Comune di Mirandola “La conversione di San Paolo”, opera del pittore veneziano Sante Peranda del 1612; la tela del primo Seicento raffigurante “la Madonna col Bambino e Santi” del pittore bolognese Annibale Castelli e la tavola con “l'Adorazione del Bambino Gesù” di Battista e Dosso Dossi (Galleria Estense Modena) sono state restaurate con il contributo del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
La mostra è arricchita da prestiti straordinari come, il “Giove pittore di farfalle” di Giovanni di Niccolò Luteri (Dosso Dossi) proveniente da Cracovia e “La Maga Melissa” sempre di Dosso Dossi, in prestito dalla Galleria Borghese di Roma. Il “Ritratto di Tommaso Mosti” di Tiziano dalla Galleria Palatina di Firenze ed ancora “Il Riposo nella fuga in Egitto” del Correggio, giunto dalla Galleria degli Uffizi di Firenze e altre opere dai musei di Dresda e Vaduz.
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