Venerdì 13 maggio, alle ore 19 al Salone Off di Torino (Casa del Quartiere - Via Dego 6°), verrà presentato “Doromizu. Acqua torbida”(Mondadori editore), romanzo d'esordio del diplomatico Mario Vattani, un “noir” ambientato in una Tokyo tenebrosa e tentacolare di inizio millennio.
Ad appena due mesi dall'uscita nelle librerie, Mondadori ne ha annunciato la ristampa, confermandone il successo di pubblico, al quale si è affiancato il consenso della critica. Nel recensirlo su Il Giornale, lo scrittore Massimiliano Parente ha dichiarato che “il più bel romanzo giapponese è stato scritto da un italiano”.
Organizzatori dell'incontro letterario due realtà operanti sul territorio torinese da diversi anni nel campo della cultura e del volontariato, “Libertà in Azione onlus”e il “Centro Studi l'Araldo” che, per la terza volta, sono presenti con uno spazio al Salone Off alla Casa del Quartiere.
Dopo aver presentato numerosi saggi di storia contemporanea quest'anno si è scelto un romanzo che l'autore, Mario Vattani, ha scelto di ambientare nei quartieri più impenetrabili della città dove ha vissuto a lungo, Tokyo. Alex, il protagonista, è uno squattrinato venticinquenne italiano, nella capitale giapponese con un visto di studio. Una serie di coincidenze lo precipitano in una spirale negativa, una discesa negli inferi verso i luoghi più oscuri e viziosi della capitale nipponica, mettendo a rischio la cosa che gli è più cara al mondo.
Oltre ad Alex, veri protagonisti del racconto sono la Tokyo di Doromizu, e le donne che si incontrano nelle sue pagine. Il tema drammatico della donna nel mondo dell'intrattenimento è da sempre topico nella letteratura del Sol Levante, e l'ispirazione del romanzo di Vattani nasce certamente dall'immaginario dei film di Kenji Mizoguchi, Tadashi Imai, Yasujiro Ozu, e anche dei racconti della scrittrice giapponese Ichiyo Higuchi: il titolo “Acqua Torbida” richiama, infatti, il suo celebre racconto Nigori-e. La scelta, la resistenza e il sogno, temi romantico-tragici tipici del teatro del Sol Levante, reggono la struttura del racconto. Ma Doromizu non è solo un romanzo giapponese, è una storia di libertà e di passione, profondamente umana, come lo sono gli archetipi rappresentati dai personaggi, sullo sfondo di un altro tema molto caro alla letteratura nipponica, che oggi appassiona tanti italiani: il piacere del cibo e la sua narrazione.