-Torino- Venerdì 3 novembre dalle 19,00 alle 21,00 presso la sala conferenze allestita in via Asti, 22 nell'ambito della rassegna internazionale d'arte contemporanea Paratissima XIII si svolgerà la conferenza .” Il valore dell'arte? No, non sono euro!" Organizza la serata Atb Associazione Culturale & Art Gallery www.atbassociazioneculturale.com in collaborazione con AtbEdizioni www.atbedizioni.com Interverrano: Alessandro Allocco, curatore/scrittore, Mariella Bogliacino artista, Maria Erovereti artista, Alessia Miglioli critica d'arte, Fernando Montà artista, Stefania Scutera artista, Rosa Sorda, artista Moderatore della serata Alberto Guerci, Assessore ideatore della rassegna Caffè letterari a Viù.
L'arte italiana contemporanea è in crisi? Ristagna come l'economia? Avvertiamo una crisi dell'estetica? Arte è ciò che ci propongo i media, i social e i personaggi famosi? E' davvero solo apparenza, eccesso, ostentazione, provocazione? Il convegno intende rispondere a queste domande, rilanciando coraggiosamente il tema del valore dell'arte partendo da una posizione per così dire “populista”. Il dibattito, mai del tutto sopito in tempi moderni, verrà affrontato alla luce del contesto sociale italiano in seria difficoltà all'interno del quale l'arte si è trasformata diventando via via più ermetica. I critici oggi consacrano le opere in maniera spesso indecifrabile, i galleristi si intendono più di finanza che di arte. Il tutto sotto l'occhio vigile ed onnipresente del “grande fratello” mediatico e sociale in adorazione estatica e perpetua di qualunque artista, o presunto tale, disposto a creare scompiglio in un mondo che anela ad essere emblema di libertà benché sottoposto a regole ferree. A farne le spese in prima battuta, l'Arte: sempre meno attraente, meno comprensibile, meno incisiva, meno ragionata, vissuta, più oscura e che annaspa all'interno di un paradosso inaudito, quello che vede crescere forte l'anelito a far parte del mondo artistico sebbene sempre più disarmante e in disfacimento. Ci sentiamo insanamente attratti dalle forme d'arte più dilettantesche, forse perché più fruibili per le obnubilate coscienze della massa o semplicemente perché vengono proposte da personaggi ritenuti “autorevoli”. Ci illudiamo che sia sufficiente presenziare a vernissages ed eventi culturali per essere intellettuali o quantomeno intelligenti. Crediamo che basti brandire un pennello o una macchina fotografica per essere artisti impegnati, sensibili, talentuosi. Non è così! Eppure stiamo permeando la nostra realtà con queste superficialità, queste attestazioni pubbliche di bon ton, queste monumentali mistificazioni economiche in un miserabile commercio di idee prezzolate. Nonostante ciò l'arte italiana odierna non è morta, ma di certo non è in buona salute!
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