SANTENA Una settimana contro le mafie per l'amministrazione santenese. In occasione della XXIII Giornata della Memoria delle Vittime Innocenti di Mafia la Giunta, che ha rinnovato la sottoscrizione del protocollo d'intesa “Otto comuni per la cultura della legalità e la lotta alle mafie”, ha partecipato a due importanti iniziative. Obiettivo, insieme all'adesione del protocollo, è sollecitare l'impegno contro le mafie incentivando una partecipazione consapevole e attiva della cittadinanza.
Il primo appuntamento, è stato proprio il 21 marzo, data ufficiale della commemorazione. Quest'anno la città scelta per le celebrazioni piemontesi è stata Saluzzo: «Naturalmente abbiamo presenziato come amministrazione accompagnati da alcuni concittadini sensibili all'argomento - riporta Giovanni Le Donne, consigliere di maggioranza - Abbiamo sentito forte il richiamo della legalità, testimoniandolo con la nostra presenza in mezzo a migliaia di persone provenienti da tutto il Piemonte. Abbiamo avuto modo di incontrare Pino Masciari, testimone di giustizia, a cui abbiamo riconosciuto la cittadinanza onoraria nel 2012 insieme alla sua famiglia. Particolarmente significativo è stato l'intervento di Diego Sarno, assessore alla legalità di Nichelino».
E proprio a Nichelino domenica 25 c'è stata la seconda tappa del "tour santenese per la legalità": «Al corteo di domenica erano presenti anche i comuni di Moncalieri, Candiolo, Beinasco, La Loggia, None, Vinovo che insieme a noi hanno sottoscritto il protocollo - riporta Serena Aiassa consigliera di maggioranza - Sono stati letti oltre 900 i nomi durante il corteo. Testimonianza importante quella di un imprenditore del torinese che ha avuto la forza di denunciare, non per essere considerato un eroe, ma perchè convinto che la legalità sia l'unico modo per contrastare le pressioni della malavita».
Un esempio da imitare ma che in pochi riescono a seguire: «Purtroppo questo genere di criminalità non appartiene solo alle regioni del Sud del nostro paese - sottolinea Aiassa - Sono sempre di più le mafie del nord e non sempre si ha la forza o la possibilità di denunciare. Ma grazie al grande supporto delle amministrazioni, delle forze dell'ordine e alla voce di associazioni impegnate in questa lotta, bisogna diventare coraggiosi, mettere da parte le paure e denunciare».
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