La prima retrospettiva del fotografo più celebrato del Novecento, mette in evidenza l'eleganza compositiva, la profonda umanità, l'ironia e la comicità del grande fotografo americano. Le caratteristiche descritte hanno reso, un autore amato ed inimitabile, considerato il “fotografo della commedia umana”.
Tra le foto esposte si possono ammirare molteplici celebrità e personaggi, riprese dal suo obiettivo, nel vivere quotidiano come lo scatto della bellissima Marlyn Monroe, ripresa senza trucco ed in atteggiamento rilassato nella propria casa (foto del 1956). Una sua dichiarazione scritta in sala riporta: “Marilyn era una donna estremamente intelligente, sensibile ed anche simpatica. Era praticamente impossibile farle una brutta fotografia”.
Importante la celebre foto di Jacqueline Kennedy al funerale del marito, dove, dietro alla veletta nera si celavano le lacrime, che Elliott Erwitt ha dovuto rimuovere, ritoccando la foto. Non mancano le foto giovanili di Che Guevara, di Sophia Loren, di Arnold Schwarzenegger, ripreso nell'ultima esposizione del suo possente fisico.
Il percorso espositivo è stato curato da Biba Giacchetti con il progetto grafico di Fabrizio Confalonieri, la mostra è stata organizzata da Civita Mostre con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e in collaborazione con Sudest57.
Tante le foto che riscoprono il “vivere quotidiano” della gente, del popolo. La mostra ha inizio con immagini in bianco e nero, infatti, la sua carriera inizia negli anni '40 e i suoi primi scatti sono dedicati ai cani. Uno dei primi incarichi di Elliott Erwitt in cui compaiono i cani, fu per un servizio di moda sulle calzature femminili per il “New York Times Magazine”. Interessante una sua descrizione: “Avevo deciso di fotografare le scarpe dal punto di vista canino, perché i cani vedono più scarpe di chiunque altro”.
La rassegna dimostra la sua straordinaria sensibilità, che passa dal bianco e nero al colore e viceversa, con continuità e stile di ricerca fotografica. “Personae è la più grande retrospettiva mai fatta di Elliott Erwitt, e certamente la più peculiare, unisce infatti per la prima volta una grande collezione di immagini a colori alle sue icone in bianco e nero, e chiude con il racconto dello sbalorditivo progetto che Erwitt ha firmato con lo pseudonimo André S. Solidor” ha affermato la curatrice Biba Giacchetti.
La mostra, con il titolo “Personae” allude proprio alla vita concreta di semplici individui, ispirandosi alle maschere che ogni giorno trasformano il vissuto di tanta gente, spingendosi fino alla finzione teatrale e alla commedia. Argomenti ed atteggiamenti che Elliott Erwitt, trasferisce ad André S. Solidor, il cui acronimo è (A.S.S.), non è una casualità, è la maschera che Erwitt dedica, senza diplomazia al mondo dell'arte contemporanea ed a un certo tipo di fotografia, con regole e sistemi che egli giudica talvolta assurdi, altre addirittura demenziali. In questo modo egli dà vita ad un suo alter ego del tutto irriverente, che ama tutto ciò che Erwitt detesta: il digitale e photoshop, la nudità gratuita e l'eccentricità fine a se stessa. Una maschera dissacrante che prende in giro certi artisti ed i loro lavori, con una esilarante parodia, che fa sorridere e nello stesso tempo invita ad una seria riflessione sul mercato dell'arte.
La mostra continua con foto a colori come quelle dedicate ai pesci. Una simpatica descrizione della foto esposta del famoso fotografo: “Le mie foto dei pesci che fumano rappresentano una forte presa di posizione contro i pericoli del tabacco della nostra società in generale, specificatamente diretta ai giovani dai 15 ai 18 anni. Ti fa capire che se fumi potresti diventare una testa di pesce”.
Le foto a colori sono dedicati ai lavori editoriali e pubblicitari, che passano dalla politica al sociale, dall'architettura al cinema e alla moda.
Un ultimo ma non ultimo pensiero riportato tra le foto del novantenne fotografo: “Le idee, per quanto siano straordinariamente interessanti nella conversazione e nella seduzione, hanno poco a che vedere con la fotografia. La fotografia è il momento, la sintesi di una situazione, l'istante in cui tutto combacia. È l'ideale fuggevole”.
Elliott Erwitt Personae
27 settembre 2018 – 24 febbraio 2019
Reggia di Venaria Sale dei Paggi
Piazza della Repubblica, 4 Venaria Reale (TO)
Orari Da martedì a venerdì 10 – 18.00
Sabato, domenica e festivi 10 – 19.30
La biglietteria chiude un'ora prima
Lunedì chiuso (gli orari di apertura potranno subire cambiamenti: consultare http://www.lavenaria.it/it/visita/orari)
Info e prenotazioni tel. +39 011 4992333 www.lavenaria.it