Una giornata di festa per tutta la comunità dei Silenziosi Operai della Croce.
Ieri, domenica 29 settembre, nel Santuario della Beata Vergine del Trompone di Moncrivello, Vercelli, due figli spirituali del beato Luigi Novarese hanno ricevuto l'ordinazione diaconale per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo di Vercelli, monsignor Marco Arnolfo.
Si tratta di Marcellin Am-Agboudiguida Akonsena, nato nel 1986 e Michel Kossi Mawuegna Fayosseh, classe 1982, entrambi del Togo, stato dell'Africa centro occidentale, consacrati tra i Silenziosi Operai della Croce.
Le carrozzelle degli ammalai nelle prime file come voleva il beato Novarese, il santuario gremito di fedeli e una ventina di sacerdoti hanno fatto da sfondo all'intensa celebrazione.
“Il vostro compito sarà impreziosito dal carisma del beato Novarese per il quale sarete chiamati a servire i malati e i sofferenti aiutandoli a capire l'importanza del loro ruolo nella chiesa e nella società”, ha detto il vescovo Arnolfo durante la funzione.
“Il diacono nasce per mettersi al servizio dei poveri e mettersi al servizio dei poveri vuol dire mettersi al servizio di Cristo. Voi dunque, vi mettete al servizio di Cristo per la salvezza dell'umanità. Uno dei compiti più importanti del diacono è quello di svegliare il prossimo alla vita in attesa della salvezza eterna”, ha proseguito il presule vercellese.
“Quella di oggi è un'ordinazione significativa che va a dare ancora più importanza alla giornata che si celebra oggi in tutto il mondo: quella del migrante e del rifugiato – ha concluso monsignor Arnolfo. Un bel messaggio che dice con forza come ci siano tanti popoli, ma una sola casa”.
“Dobbiamo dire molti ‘grazie' – ha spiegato al termine dell'ordinazione Marcellin Akonsena a nome di entrambi i nuovi diaconi – innanzitutto al Signore per la grazia della vocazione, poi ai Silenziosi Operai della Croce che ci hanno accolto, a don Luigino Garosio che ci ha accompagnati in questo percorso e ai nostri genitori e familiari. A questo proposito vogliamo ricordare un proverbio africano: bevendo l'acqua del pozzo, rivolgi un pensiero a chi lo ha costruito”.
La celebrazione si è conclusa con le parole del moderatore generale dei Silenziosi Operai della Croce, don Janusz Malski: “siamo felici che i nostri fratelli siano incardinati proprio qui, alla vigilia dei 50 anni di presenza della nostra associazione nella diocesi di Vercelli, in un luogo caro al nostro Padre fondatore dove oggi si mette in pratica il suo carisma e l'attenzione verso i sofferenti”.