Anche ad Ottobre MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa sulla Strada delle Abbazie: l'11 Ottobre ritorno a Morimondo
In sicurezza e ad alto tasso di golosità le trasferte golose del MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa. Un'occasione per scoprire bellezze e tesori a portata di mano, raggiungibili anche in bicicletta. Con il MEC eccellenze enogastronomiche a filiera corta in una suggestiva cornice ricca di storia e bellezza, nel borgo slow alle porte di Milano
Mercatino Enogastronomico della Certosa
11 Ottobre 2020
Dalle 9,30
Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)
Ingresso libero
Per informazioni 347 7264448
Morimondo, Ottobre 2020. Domenica 11 Settembre MEC a Morimondo: i produttori di eccellenze food&wine a chilometro sincero del MEC danno appuntamento nel borgo a pochi chilometri da Milano, bandiera arancione del circuito dei Borghi più belli d'Italia alle porte di Milano e sede di una delle abbazie romaniche lombarde più belle e suggestive.
Igienizzante all'ingresso e in ogni gazebo, mascherina per un'esperienza multi-sensoriale in totale sicurezza: a partire dalle 9,30 i produttori del MEC animeranno, con il loro ricco catalogo di sapori genuini, la Corte dei Cistercensi: pane appena sfornato, formaggi, miele, vini, salame di Varzi e salumi d'oca dalla Lomellina, confetture, vino e distillati, olio, olive e taralli, verdure sott'olio. E ancora le pluripremiate offelle di Parona, i formaggi del Canavese, le lumache, i prodotti da forno.
Enogastronauti e turisti a breve raggio potranno lasciarsi andare alla meraviglia di un luogo bellissimo, carico di storia e spiritualità dove arte e cultura si fondono.
La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell'ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297. La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.