Piazza Repubblica, Venaria Reale. Contrada Maestra dal 1670
Presentazione del modello in scala 1:100 da parte dall'Associazione 296 Model Venaria
La Contrada Maestra, detta anche Contrada Granda, fu l'elemento urbanistico attorno al quale ruotò, nella seconda metà del Seicento, la riplasmazione del preesistente borgo rurale di Altessano Superiore (poi Venaria Reale). Per circa due secoli costituì il fulcro dello sviluppo edilizio della Venaria Reale, città voluta dal duca di Savoia Carlo Emanuele II quale residenza dinastica “di piacere di caccia”. La via fu concepita dal primo architetto di corte Amedeo di Castellamonte quale asse stradale cittadino, prospetticamente incentrato sulla coeva Reggia di Diana. Gli edifici che vi si affacciano erano caratterizzati da un'uniformità estetica sobria e severa, sia nel disegno sia nell'altezza, che si manteneva costante su tutto il percorso, mentre le linee di gronda e quelle marcapiano dei palazzi erano progettate per creare un effetto cannocchiale verso la Reggia.
La Contrada Maestra all'inizio dell'Ottocento venne denominata Rue Grande e dal 1850 via Carlo Alberto. Dal 1943 al 1945 cambia nome in via Ettore Muti, poi dal 1945 al 1947 riprende la denominazione di via Carlo Alberto. Nel 1947 assume il nome di via Andrea Mensa, venariese caduto per la libertà.
Il modello è stato progettato e costruito sulla base dei disegni del Castellamonte (Castellamonte Amedeo, Venaria Reale. Palazzo di piacere e di caccia, Zapatta, Torino, 1674) dall'Associazione 296 Model Venaria. Il plastico, unico del suo genere, ha richiesto tre anni di lavoro, utilizzando due stampanti 3D e i normali strumenti di lavoro dei modellisti. I materiali utilizzati sono: il legno, la resina e materiali cartacei.