Tutte le sessioni della manifestazione saranno trasmesse in diretta streaming sul portale di Ateneo all'indirizzo www.unito.it/media e saranno successivamente rese disponibili nella sezione on demand di Unito Media.
Il catalogo della criminalità è infinito, spesso connesso direttamente o indirettamente alla classe politica. Che fare? Quali le soluzioni possibili?
Come moralizzare la politica e ridurre l’incidenza del crimine nelle nostre società? Come remunerare la colpa di chi delinque? Il carcere è utile o è dannoso? La coercizione basta? O occorrono altre forme di contrasto? Che ruolo possono avere la cultura, la scuola, l’informazione, la comunicazione?
Su queste tematiche così importanti si interroga la III Edizione delle Settimane della Politica – ideate e dirette da Angelo d’Orsi, organizzate dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino – nell’intento di aiutare chi la seguirà, con la possibilità, come nelle precedenti edizioni di svolgere un ruolo attivo, interagendo con relatori e relatrici, a chiarirsi le idee, e così magari riuscire a sottrarsi alla “sindrome sicuritaria”, imparando a guardare con occhio critico e più attento non solo alle diverse tipologie dei Criminalia, ma anche a coloro che dichiarano di volerle sconfiggere o a quanti ne fanno, spregiudicatamente, un uso commerciale o politico.
Partecipano alla III Edizione de Le Settimane della Politica, alcuni tra i maggiori specialisti delle diverse discipline che nella politica trovano il loro baricentro.
Accanto a loro, interverranno, come correlatori e discussants, molti docenti e ricercatori della Facoltà, dell’Ateneo e degli altri atenei, piemontesi e italiani.
Né sono stati dimenticati gli studiosi in formazione, dottori di ricerca, dottorandi, dai quali, non di rado, giungono alcune delle più vivaci istanze culturali nelle nostre sedi accademiche.
La struttura dell’evento è semplice, organizzata in sessioni di mezza giornata, ciascuna dedicata a un tema, e lascia spazio a tutte queste componenti, accanto alle quali vi saranno, come accennato, quelle esterne al mondo
accademico: insegnanti, sindacalisti, imprenditori, liberi professionisti, impiegati, e così via; senza tralasciare il pubblico in sala, al quale sarà dato ampio spazio. E proprio dalle domande e dalle osservazioni del pubblico, possono giungere le sollecitazioni più stimolanti.
Dicono i sondaggi d’opinione che, ad ogni livello, la questione criminale è un fattore potente della ricerca di consenso nell’elettorato: chi promette “ordine” vince le elezioni, in sostanza. Spesso, nondimeno, chi promette ordine realizza disordine. Mentre la principale paura oggi è quella di perdere il posto di lavoro o il timore di non arrivare a fine mese con i salari, l'agenda di notizie diffusa dai media verte soprattutto sui temi della criminalità dando vita sovente a una strumentalizzazione politica persino commerciale, mediatica, del tema sicurezza, la cui ossessione (generata e gestita dai
governi) produce la più acuta insicurezza.
Non c’è dubbio, tuttavia, che la criminalità, dalla “micro” con cui ciascuno di noi fa i conti ogni giorno (scippi, borseggi, topi d’appartamento, taccheggio…), fino al grande crimine organizzato industrialmente, sia uno dei problemi cruciali del tempo presente, in Italia, in Europa, nel mondo.
Mafia, camorra, ‘ndrangheta, Sacra Corona… che ormai fanno parte della nostra “cultura” di italiani.
Esistono poi altre forme di criminalità, che nel discorso pubblico vengono spesso sottaciute perché non servono a produrre consenso, a ottenere voti. A cominciare dai crimini della finanza, che, oggi come nel 1929, ha rapidamente non solo distrutto aziende sane, banche, imprese, ma ha trascinato nella miseria centinaia di migliaia di famiglie. Oppure il crimine dell’imprenditore, divenuto mero “cavaliere d’impresa”, quando non addirittura “dislocatore” di fabbriche,“rottamatore” di lavoratori, o “fallimentatore” di aziende… E che dire della criminalità contro l’ambiente, il paesaggio, le città? Forme molteplici di devastazione di spazi urbani e rurali, inquinamento volontario di falde acquifere, di laghi, fiumi e del mare, costruzioni abusive, cementificazione di interi litorali… Altro settore assai produttivo di profitto illecito, e altrettanto produttivo di mali sociali, è quello della salute, che concerne strumenti difettosi, farmaci nocivi, strutture ospedaliere che si rivelano luoghi di tortura.
Si tratta di azioni nelle quali crimini individuali si mescolano ad azioni pianificate delle grandi organizzazioni mafiose o camorristiche.
La frequenza certificata a Le Settimane della Politica e la presentazione di una relazione dà diritto, per alcuni corsi di laurea della Facoltà di Scienze Politiche, ad usufruire di Crediti Formativi Universitari (CFU) per “Altre attività”.
Informazioni:
Torino 21-25 febbraio 2011
Palazzina Venturi, Sala Lauree della Facoltà di Scienze Politiche - via Verdi 25
Inaugurazione
Lunedì 21 febbraio
Aula Magna del Rettorato dell’Università - via Verdi 8 Ore 10.00
Intervengono: Ezio Pelizzetti (Magnifico Rettore, Università di Torino), Sergio Roda (Prorettore, Università di Torino)
PROLUSIONE alla III Edizione
Angelo d’Orsi (Ideatore e coordinatore de Le Settimane della Politica, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Torino)
LECTIO MAGISTRALIS
Notte della legalità? Luci e ombre della giustizia in Italia Gian Carlo Caselli (Procuratore capo della Repubblica di
Torino)
Tra gli ospiti previsti:
Eleonora Artesio, Pietro Buffa, Raimondo Catanzaro, Piercamillo Davigo, Alessandra Dino, Luciano Gallino, Gabriella Gribaudi, Guido Viale.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per
informazioni: 011 530066
Il programma e tutte le informazioni sono pubblicati sui siti www.scipol.unito.it e www.unito.it