Giovedì 24 marzo 2011, alle 16, la sede dell'Associazione Industriali di Novara, in C.so Cavallotti 25, ospiterà un incontro sulle opportunità di rilancio dell’economia contenute nel nuovo “Piano Casa” recentemente approvato della Regione Piemonte.
I lavori, che saranno aperti dal presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli, prevedono gli interventi dell’assessore regionale all'Urbanistica e programmazione territoriale, beni ambientali, edilizia e legale, nonché vicepresidente della Regione Piemonte, Ugo Cavallera, che parlerà del “Piano Casa” nel quadro delle iniziative di riforma avviate dalla Regione, e del direttore regionale dell’area Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia, Livio Dezzani, che illustrerà i riflessi tecnico-operativi delle nuove disposizioni normative.
Dopo una sessione dedicata agli interventi e ai quesiti da parte del pubblico e degli operatori professionali, l’incontro sarà concluso da Paolo Balistreri, segretario generale della Confindustria Piemonte.
Il provvedimento, intitolato "Modifiche al capo I della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica)" ha l’obiettivo di rendere più semplice l’applicazione del cosiddetto “Piano Casa Piemonte” in vigore dall’estate del 2009 e i cui esiti operativi sono stati inferiori alle attese, rilanciando l’attività edilizia nel rispetto dell’ambiente e del tessuto urbanistico esistente, favorendo la sostituzione del patrimonio edilizio (anche a carattere produttivo) ormai inadeguato al nuovo contesto tecnologico, l’incentivazione del risparmio energetico e proteggendo al tempo stesso i beni storici, culturali e paesaggistici.
«Un aspetto molto importante del provvedimento varato a inizio marzo – sottolinea il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – consiste nel fatto che le opportunità di ampliamento e/o di demolizione e ricostruzione, previste in deroga alle disposizioni dei piani regolatori vigenti, sono ora rese possibili non solo in campo residenziale ma anche per le attività produttive, direzionali e turistico-ricettive. Il nuovo testo dell’articolo 7, infatti, modifica radicalmente la norma previgente, favorendo interventi di soppalco e di ampliamento in deroga della superficie utile in tutti quei fabbricati artigianali, produttivi e direzionali (nel limite del 20% sino a 2.000 mq) che per rinnovate esigenze produttive e tecnologiche hanno necessità di adeguarsi ai nuovi cicli di produzione».