Si inaugurerà venerdì 25 marzo, alle ore 17 nella Sala delle Lunette del Museo Civico la mostra documentaria “Dantisti Monferrini” che racconterà, attraverso l’esposizione di testi e opere, l’interesse per l’opera dantesca d’illustri uomini di scuola, come il rabbino Flaminio Servi, i professori Giovanni Canna, Evasio Comello, Alfonso Ricolfi, Giovanni Reggio, ricordando anche come Dante fu onorato negli ultimi due centenari della nascita, il 1865 e il 1965.La mostra si potrà visitare, nelle sale della biblioteca civica “G. Canna”, fino al 9 aprile: «L’iniziativa – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Giuliana Romano Bussola – permetterà ai visitatori di conoscere l’opera dantesca sotto nuovi punti di vista, oltre che scoprire, ancora una volta, il ricco patrimonio librario della nostra biblioteca civica».
«“Non possiamo non dirci dantisti”, noi Italiani cultori di un poeta il cui capolavoro è scritto per l'intera comunità sovranazionale, per i dotti e per gli indotti, nella lingua del popolo intesa come supremo valore nazionale» ha spiegato il curatore della mostra, Vincenzo Moretti. Alla mostra sarà abbinato un video dedicato a un dantista sui generis, Enrico Merlini. Nato in provincia di Cremona nel 1927, ancor giovanissimo lavorò come operaio tornitore, poi militò per tre anni come carabiniere. Dopo il congedo si stabilì a Casale Monferrato, dove trovò un impiego come insegnante nelle Carceri e poi nelle scuole elementari, alle medie e alle superiori di Casale. Dal 10 maggio al 7 giugno 1956 partecipò e vinse a ”Lascia o raddoppia”, il famoso telequiz di Mike Buongiorno: conosceva a memoria tutti i 14.233 versi della Divina Commedia. Morì a Casale Monferrato nel 2004. La vedova ha messo a disposizione molto materiale, con cui è stato possibile realizzare un video da parte di Elena Rossi, la giovane dottoranda curatrice della mostra “Filosofi in Biblioteca” nei primi due mesi di quest’anno. «Merlini – ha concluso l’Assessore Bussola - fa da ponte fra l’epoca della parola scritta e per iscritto interpretata, quella di Dante e dei dantisti monferrini a lui precedenti o coevi, e l’epoca della parola-in-video, della cultura audiovisiva, della RAI TV che, negli anni Cinquanta, premiava gente colta, come questo nostro concittadino che sapeva recitare a memoria tutta la Commedia».