Voto unanime del testo emendato dalla maggioranza affinché il Comune di Villadossola agisca per un recupero, dopo la bonifica a spese dei privati, dei siti Siderscal.
Conferma della chiusura del forno di Mergozzo e notizie della ripresa dei lavori al convitto di Crodo e di un nuovo appalto per il liceo di Omegna.
Voto a favore della maggioranza, contro dell’opposizione e astensione del consigliere di minoranza Giuseppe Sterpone, per il bilancio di previsione dell’ente provinciale approdato alla discussione consigliare questa mattina.
Il Vicepresidente e Assessore al Bilancio Paolo Marchioni ha illustrato un documento contabile che pareggia a 55.827.000, che sconta la drastica riduzione dei trasferimenti erariali dello Stato e include 4 milioni dell’incasso diretto dei canoni idrici (in contemporanea alla seduta giungeva da Torino notizia della delibera di Giunta regionale con cui vengono assegnati al VCO). Risorse che consentono fin da subito la copertura del ‘piano neve’, con una ricontrattazione con le ditte stabilito in una spesa annuale di 2,2 milioni per tre anni (a fronte dei 3,4 mln del 2009). Non inseriti in bilancio i trasferimenti per il pacchetto ‘lavoro e formazione’, che lo scorso anno ammontavano a 6 milioni di euro.
“E’ evidente che senza canoni idrici il bilancio provinciale non si possa fare, per questo dobbiamo tutti impegnarci affinché questa assegnazione venga istituzionalizzata con la legge per l’automomia. Intanto questa amministrazione intende razionalizzare la spesa con tagli al parco macchine, dismissioni immobiliari e riduzione delle dirigenze con una riorganizzazione della pianta organica” ha detto Marchioni.
Per Giuseppe Grieco, si tratta di un bilancio ‘dell’inedia’, dove – a livello regionale – viene “tolto il doppio di quello che è concesso con i canoni idrici, che servono a gestire l’ordinario ma non per politiche di sviluppo”. Secondo il capogruppo PD serve un’azione incisiva, tutti insieme, al di là degli schieramenti per evitare la morte della Provincia del VCO.
Da Valerio Cattaneo (PdL) l’esortazione a portare il dibattito dal livello ideale a quello reale. “Bisogna impegnarsi tutti, tutti fare sacrifici, per rientrare da un debito pubblico tra i più alti d’Europa. Intanto mi si lasci rivendicare il merito politico dell’invenzione, creazione e mantenimento dell’incasso provinciale dei canoni idrici, che nell’importo di 4 milioni voglio ritenere un anticipo di ciò che verrà assegnato nel corso dell’esercizio 2011. La Regione ha rimodulato le tariffe alle società produttrici di energia elettrica, portando l’introito regionale complessivo a oltre 9 milioni di euro, che dovranno essere la dotazione finanziaria della legge per l’autonomia che entro fine aprile licenzieremo in commissione e con l’estate sarà iscritta al dibattito in aula” ha rimarcato il Presidente del Consiglio Regionale.
“Se si è convinti che la Provincia ha motivo di esistere, bisogna agire di conseguenza, sottoscrivendolo in un documento comune” ha voluto ribadire Liliana Graziobelli (PD).
Per Sebastiano Gallina (capogruppo PdL) ci doveva essere più lungimiranza nell’accettare passaggi di competenze come quelle sulla Strada ex Regionale della Valle Anzasca. “A fronte di un trasferimento una tantum di 12 milioni per la manutenzione straordinaria, quando l’ordinaria è estremamente dispendiosa”.
“Ritengo l’amministrazione di questa maggioranza molto oculata. Certo i canoni idrici potevano già dall’inizio di questo esercizio essere 6 milioni, ma se con l’ultimo anno del mandato Bresso non fossero stati azzerati, saremmo partiti già al rialzo e sarebbe stato più semplice farci riconoscere quello che ci è dovuto. Il federalismo in questo senso è una scelta obbligata, sulla quale ormai convergono quasi tutte le forze politiche nazionali, e la sola che riuscirà a mettere ordine in una situazione grave e complessa” ha dichiarato il capogruppo della Lega Alessio Lorenzi.
“Quello dell’approvazione del bilancio è un momento rituale di lamentele e di palesi difficoltà che si trascinano dall’anno dell’istituzione della Provincia” ha commentato Paolo Ravaioli (gruppo proprio) che ha risposto a Gallina sottolineando come anche la Galleria ad Omegna, potrebbe essere considerata una spesa eccessiva, con 300 mila euro di costo solo per l’illuminazione, “ma il decentramento, se ci si crede veramente, è fatto di costi, di sacrifici”.
“Non penso che con questo Bilancio, numeri alla mano, si sarebbe oggettivamente potuto fare di meglio” ha detto Giuseppe Sterpone, che si è astenuto dal voto.
“Scontiamo la riduzione di trasferimenti come tutti gli altri enti pubblici in un momento di rigore e riassetto finanziario dello Stato. Ritengo comunque che questo Bilancio, che nel corso dell’anno andrà a modificarsi nelle sue poste, ci siano risposte alle esigenze e aspettative, anche di sviluppo, del territorio. I 4 milioni di euro dei canoni idrici li percepisco come un acconto, nella convinzione che nei mesi a venire quest’assegnazione sarà corretta in nostro favore, in attesa della legge per l’autonomia” ha dichiarato il Presidente Nobili.
Con la seduta consigliare di stamani si è poi votato il rinnovo del consiglio di amministrazione del Centro Servizio Lapideo con la designazione dei tre componenti di spettanza provinciale. Confermati Marco Cerutti e Carlo Valentini, eletto in rappresentanza della minoranza Antonio Leopardi.
Voto unanime, dopo l’emendamento della maggioranza, al testo dell’ordine del giorno proposto da Paolo Ravaioli e Liliana Graziobelli, con il quale si è impegnato il Presidente e la Giunta Provinciale a raccomandare all’Amministrazione di Villadossola di intervenire, secondo quanto previsto dalle norme di legge in materia urbanistica, affinché i siti industriali dismessi da Siderscal, dopo opportune bonifiche che non dovranno ricadere sui bilanci pubblici, possano tornare patrimonio della collettività.
“Con la chiusura di Siderscal finisce un’epoca, quella dell’industria siderurgica sul nostro territorio, che ha sfamato famiglie, creato sviluppo ma è stata anche ragione di speculazione da parte di alcune società che hanno beneficiato di incentivi e poi sono rimaste sul territorio soltanto il tempo strettamente necessario per incassarli” ha ricordato Ravaioli.
“Oggi – ha voluto aggiungere Lorenzi – esistono strumenti, anche di carattere legislativo, oltre a una diversa sensibilità amministrativa, per porre vincoli a certe situazioni che implicano la possibilità di speculazione”.
“L’abbiamo detto chiaramente ai diretti interessati: l’utilizzo di alcune centrali è inderogabilmente connesso all’impiego dell’energia prodotta in attività sul territorio e il progetto di una centrale a biomassa, dalla filiera lunga, può essere considerato solo se – a fronte di garanzie di tutela ambientale e della salute pubblica – davvero richiama nuove aziende e insediamenti produttivi con ricadute occupazionali significative” ha spiegato il Presidente Nobili riferendosi a proposte avanzate dal Gruppo Beltrame, proprietario dello stabilimento Siderscal di Villadossola. Nobili ha voluto ricordare anche come in un contesto come quello della riconversione e ripresa economica del VCO vada preso atto del lavoro compiuto dalla Cabina di Regia, per indirizzare l’attenzione delle parti politiche, produttive e sociali del territorio nella medesima direzione.
Il consiglio provinciale è proseguito con l’interpellanza sul tema dei rifiuti presentata dal caporuppo Consiliare PD Greco. L’Assessore Provinciale Lucio Pizzi ha fornito, quale risposta e spiegazione, numerosi dati ed elementi di riflessione. Resta un punto fermo la chiusura dell’inceneritore di Mergozzo, “mentre per la realizzazione di un impianto per produrre biogas dall’ ‘umido’ siamo in attesa di conoscere la certa compatibilità con il PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico). Molti punti in esame potranno poi essere valutati con chiarezza in relazione all’evoluzione del DDL regionale – ha detto Pizzi – volto a definire nuovi ATO e relative attribuzioni delle competenze nella gestione dei rifiuti”.
I lavori consigliari si sono chiusi con l’interpellanza rivolta dal consigliere PD Graziobelli all’Assessore ai Lavori Pubblici ed Edilizia Scolastica Gianpaolo Blardone che ha relazionato sullo ‘stato dell’arte’ dei lavori al costruendo polo liceale ad Omegna e al convitto dell’Istituto Agrario di Crodo, il primo con appalto in via di riassegnazione dopo la rescissione consensuale con la ditta incaricata, il secondo fermo da alcuni mesi.
Il consigliere PD Stefano Costa ha voluto ricordare come si rischi anche il danno economico con quest’ultimo cantiere fermo, perché se entro il prossimo anno scolastico il convitto non sarà ultimato e agibile, bisognerà riaffittare l’ex albergo Valle d’Oro di Crodo per ospitare circa 50 ragazzi.
Blardone ha ricordato come non esiste – stando alle normative vigenti – discrezionalità dell’ente nell’affidare i lavori e che le ditte dimostrano di avere i requisiti, dopo l’abolizione dell’Albo Nazionale delle Imprese Costruttrici, con attestati rilasciati dalle SOA, società private che vengono pagate proporzionalmente all’entità dei lavori che vanno a certificare e che consentono subappalti con cessione di rami d’azienda. Il ‘passaggio di mano’ da un’azienda all’altra ha fatto sì che la costruzione del liceo di Omegna venisse in fine affidata a un’impresa, il cui cantiere è stato per cinque volte bloccato per carenze in materia di sicurezza.
“Abbiamo soprasseduto per alcune volte perché temevamo, come sempre accade in queste situazioni, che si sarebbe innescata una serie di ricorsi che avrebbero dilatato nel tempo la possibilità di riprendere i lavori. Ma alla fine non abbiamo avuto alternativa, se non la rescissione del contratto. Con l’intervento dei nostri uffici legale, tecnico e appalti siamo arrivati a una risoluzione consensuale che ci ha messo al riparo da qualsiasi ricorso. Adesso – spiega Blardone – entro la prima decade di giugno saremo in grado di riaggiudicare i lavori per una consegna del nuovo liceo per l’inizio dell’anno scolastico 2012/2013”.
“Per Crodo in parte il copione si ripete, e parliamo di appalti che non ha assegnato questa amministrazione, ma fossimo stati noi al posto della precedente non avremmo potuto fare diversamente. Anche qui – fa sapere Blardone – i lavori sono passati di mano da una ditta all’altra, sono stati sospesi una prima volta per interrompersi nuovamente per tre settimane quest’inverno a fronte di un’indagine sulla quale vige il segreto istruttorio. In ogni caso nei prossimi giorni, ho avuto rassicurazioni a questo proposito, i lavori riprenderanno per concludersi con l’estate e consentire agli alunni dell’Istituto Fobelli di avere a disposizione in convitto con il nuovo anno scolastico. Questo per la parte interna, mentre quella esterna è di competenza comunale”.