Martedì 5 aprile 2011, dalle ore 12.00 alle ore 14.00, presso l’Aula 7 della Palazzina Einaudi (1° piano - Lungo Dora Siena, 68/A - Torino), avrà luogo il seminario «Violence domestique», «féminicide», «stalking»: propriétés, rôle et usage des formules dans les discours publiques sur la violence contre les femmes. Interverrà Silvia Nugara (Dottore di Ricerca di Linguistica Francese all’Università di Brescia e di Paris III-Sorbonne Nouvelle).
L’incontro è aperto al pubblico e si terrà in lingua francese (senza traduzione).
Il seminario è organizzato nell’ambito dei corsi di “Linguistica Francese B” (laurea triennale in Studi Internazionali e in Sviluppo e Cooperazione) e “Traduzione di testi di specialità in Lingua francese” (laurea magistrale in Scienze Internazionali) della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino.
Il seminario si propone di esplorare diverse forme del discorso pubblico (documenti delle organizzazioni internazionali, articoli scientifici, atti di convegni, articoli di giornali...) sulle violenze contro le donne, a partire dall’analisi dell’origine, del senso, degli usi e del ruolo politico e istituzionale di alcune parole-chiave come violence domestique, féminicide, stalking o mutilations génitales.
A partire dalla definizione e dalla discussione della nozione di formula definita da Alice Kreig- Planque (Krieg-Planque, 2003 e 2010) come quell’unità denominativa (con diverse forme e varianti) a carattere descrittivo che emerge in relazione a una circostanza storica, al verificarsi di un fenomeno o di un evento particolare, l’incontro si propone di mettere in luce il ruolo del linguaggio nella costruzione della realtà sociale. Saranno offerti degli spunti di riflessione interdisciplinare a partire da esempi concreti. Da una parte, si tratterà di osservare l’uso di prestiti, di neologismi e di parole chiaramente connotate che attirano l’attenzione e suscitano commenti metalinguistici e/o discussioni sui posizionamenti politici che sembrano veicolare. Dall’altra, saranno analizzate anche parole apparentemente ovvie, “neutre”, descrittive, di cui però una linguistica aperta agli aspetti storici e sociali può rivelare le possibili complessità e connotazioni.