Hanno tra i 15 e i 20 anni, qualche borchia in faccia oppure no, capelli a spazzola o chiome fluenti e occhi grandi con cui guardare il mondo. Chi sono? Sono i Water Manager, i giovanissimi esperti dell’acqua delle 44 scuole superiori del Piemonte e di Reggio Emilia che aderiscono a T.V.B. Ti Voglio Bere, progetto per la valorizzazione della risorsa idrica del Centro Studi Ambientali.
Si sono dati appuntamento a Torino martedì 5 aprile per il convegno annuale AcquAzione (realizzato grazie ai contributi dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte), il momento in cui tutti gli studenti formati in questi anni durante il percorso T.V.B. presentano i lavori svolti sul tema acqua: poster, power point, video, testi, questionari, magliette, ecc per dire, ognuno con competenze e linguaggi diversi, che loro all’acqua ci tengono, loro all’acqua vogliono bene e che dunque se la vogliono bere. Pubblica e sfusa, grazie, che è più buona anche per l’ambiente.
C’è chi arriva da Novara, chi da Venaria Reale, chi addirittura da Reggio Emilia (il progetto lì è promosso da scuola, Provincia di Reggio Emilia e Iren Emilia e si chiama “AcquaPubblica T.V.B. Ti Voglio Bere”) e chi invece gioca in casa sabauda. Li accompagnano i loro emozionati insegnanti, Water Manager senior, in un certo senso. Ci hanno creduto anche loro in questi anni al percorso fatto con T.V.B., e ora che il momento è arrivato, fremono come fossero al saggio di danza dei loro rampolli.
Un bell’applauso di incoraggiamento e via: gli studenti si trasformano in pubblicitari, in nutrizionisti, in deejay o in chimici in erba, salgono sul palco e si raccontano, spiegando nei Manifesti chi è e in cosa crede il Water Manager, insegnando ai loro compagni come si idea la pubblicità progresso per l’acqua del rubinetto e quali sono le sue proprietà salutistiche e come si fa dunque a convertire la famiglia e gli amici al berla, senza pregiudizi e con consapevolezza. E poi raccontano le azioni realizzate a scuola durante l’anno scolastico all’interno del progetto T.V.B., quelle che vogliono fare in futuro, e insegnano agli altri a interpretare le etichette delle acque imbottigliate, che noi italiani continuiamo a comprare a ritmi di 8 miliardi di bottiglie in plastica all’anno. Perché, diciamolo, il lavoro dei Water Manager non è mica finito qui.
“T.V.B. Ti Voglio Bere nelle vostre scuole – dichiara Stefania Tron del Centro Studi Ambientali – ha permesso finora di evitare il consumo di 264.000 bottigliette da mezzo litro d’acqua, che equivalgono a 5,3 t di plastica non prodotta e a 11,3 t di anidride carbonica non emessa in atmosfera, attraverso l’installazione di 46 fontanelle. Grazie dunque all’impegno delle scuole e grazie a tutti i soggetti che in questi anni hanno permesso la crescita di questa progettualità”. Tra di loro, Mariella Balbo della Circoscrizione 7 della Città di Torino spiega che, in verità, il loro unico merito è stato quello di aver creduto nei ragazzi. Hai detto niente.
“È bello vedere come e quanto T.V.B. sia cresciuto, coinvolgendo anche studenti di altre regioni e di età diverse”, aggiunge Anna Boggio, Dirigente scolastico del Liceo Gioberti di Torino, all’interno del quale è nato 6 anni fa. T.V.B. Ti Voglio Bere, infatti, nel frattempo è andato anche all’università, entrando nelle 13 residenze EDISU di Torino, con notevoli ricadute ambientali in termini di litri risparmiati e quantità di bottiglie in plastica non consumate grazie all’installazione di sistemi per il trattamento nelle cucine delle residenze, spiega Chiara Elia dell’EDISU Piemonte. “Voi ragazzi sarete gli amministratori e i decisori di domani – dice il Presidente dell’EDISU, Umberto Trabucco, porgendo anche i saluti dell’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Roberto Ravello – per questo è importante che la vostra formazione preveda percorsi come questo di sensibilizzazione e attenzione all’ambiente”.
E dopo essere stato all’università, quest’anno T.V.B. si è messo in viaggio, per arrivare, come detto, anche a Reggio Emilia - al Liceo Aldo Moro, precisamente - dove si è fuso con un progetto precedente, diventando “AcquaPubblica T.V.B. Ti Voglio Bere”. “I risultati finora raggiunti sono molto incoraggianti: sono già stati erogati più di 3.000 litri di acqua sfusa e le attività di formazione e diffusione stanno andando molto bene, anche grazie all’impegno delle insegnanti – dichiara Fiorenza Genovese di Iren Emilia, che con la Provincia di Reggio Emilia e il Liceo stesso sostiene il progetto emiliano -. L’augurio per il prossimo anno è quello di poter allargare anche a Reggio Emilia la rete delle scuole aderenti”. Chissà che allora una delle prossime edizioni di AcquAzione” non sia proprio targata RE?