
La città di Alba celebra la XIII Settimana della Cultura sabato 16 aprile, dedicando l’intera giornata all’archeologia. Alle ore 11, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e MAE ed il Comune di Alba inaugureranno la mostra Ornamenta femminili ad Alba e nel Cuneese in età antica, allestita al Museo Civico “Federico Eusebio” di Alba. La mostra è un approfondimento sugli ornamenti femminili rinvenuti nelle necropoli del Cuneese, dalla Preistoria al Medioevo. Oltre ad un prezioso nastro d’oro realizzato per impreziosire l’acconciatura di una matrona romana, vengono esposti pregiati monili provenienti dalle necropoli del territorio. Il gusto per la bellezza e l’ornamento del corpo viene sottolineato da ricche parures femminili, orecchini in oro e gioielli in pasta vitrea, riemerse dai recenti ed inediti scavi della necropoli longobarda scoperta in occasione dei lavori per la realizzazione del tratto autostradale Asti-Cuneo. A seguire, verrà inaugurata la nuova sistemazione e musealizzazione dell’area archeologica di San Cassiano con i monumenti funerari di età romana. L’indagine archeologica avvenuta tra il 1979 e il 1981 in occasione dei lavori stradali in regione San Cassiano, ha permesso di riportare alla luce numerose strutture relative a sepolture familiari di carattere monumentale. Il complesso dei ritrovamenti, databili nel I secolo d.C., comprende monumenti funerari di diverse tipologie architettoniche. Oggi, l’area, è resa più fruibile al pubblico grazie all’installazione di pannelli esplicativi e di nuove soluzioni a delimitarne gli spazi. Sempre sabato 16 aprile, alle ore 16, in sala Beppe Fenoglio, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici, il Comune di Alba e il Museo Civico “Federico Eusebio” presenteranno: Il Lapidario si rinnova. Marmi restaurati della Sezione medievale e moderna. Il Museo Civico “F. Eusebio” di Alba ospita un cospicuo insieme di materiali lapidei che sono stati oggetto di una recente e intensa operazione di censimento, studio e parziale restauro per una più adeguata e moderna forma di valorizzazione. Alcuni pezzi del Museo provengono con certezza da Palazzo Vescovile dove erano già approdati probabilmente in seconda giacitura, rafforzando l’intreccio delle due raccolte, ecclesiastica e civica. Il Lapidario medievale e moderno fu esposto nel cortile del Liceo Govone, fissato in forma museale nell’allestimento degli anni Trenta del Novecento, in realtà poi trasformato a più riprese in tempi recenti; fu risistemato poi negli anni settanta e successivamente arricchito di materiali archeologici nella nuova sede museale, infine è stato impoverito da furti recenti (2004) che hanno posto in maniera urgente un ripensamento dell’insieme. Nel 2010 si è effettuato con fondi ministeriali il restauro di un primo lotto di opere relative al patrimonio lapideo della cattedrale, con particolare riferimento al periodo romanico (il prezioso leone stiloforo) e rinascimentale (la lastra del sepolcro del vescovo Novelli del 1513; le due virtù, parte di un monumento scomposto di area bramantesca-bramantiniana). Tali reperti saranno temporaneamente ammirabili nella sala Maccario del Museo civico. Le operazioni di restauro e l’inquadramento storico-artistico delle opere saranno illustrati in Sala Beppe Fenoglio dal dott. Giovanni Donato, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici; in tale occasione don Valerio Pennasso presenterà al pubblico il progetto del Museo Diocesano. In allegato le schede.