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22/04/2011Comune di Villar Focchiardo
 
 
VENERDI SANTO: RIEVOCAZIONE STORICA DELLA VIA CRUCIS
 
 
Risale al lontano 1700 la memoria dell'esistenza della tradizione religiosa di far rivivere gli ultimi momenti della vita di Gesù attraverso decine di figuranti vestiti dei costumi dell'epoca.
Fino al 1965, la Via Crucis si svolgeva il giovedì pomeriggio, poi dal 1966 la Pro Loco inizia a collaborare con il Parroco e, per due anni, la rievocazione si sposta al giovedì sera.
Dal 1968, anche a seguito di variazioni nella liturgia, ogni Venerdì Santo all'interno della Chiesa parrocchiale, si possono rivivere le fasi salienti del Processo davanti a Caifa e Pilato, seguito dalla condanna del Cristo che, carico della croce, percorre al lume di numerose fiaccole le vie del paese.
Lungo il percorso, che tocca alcune delle cappelle disseminate sul territorio villarfocchiardese, si susseguono l'incontro con Simone di Cirene, la Veronica, le Pie Donne e quello ancor più commovente con la Madonna (impersonata da una giovane che si sposerà nell'anno), oltre alle tre cadute di un Cristo che, sempre più affaticato, procede verso il Calvario.
Al ritorno in Chiesa si assiste agli ultimi momenti rievocanti la crocifissione, certo i più drammatici e toccanti, con colpi di martello, fulmini e tuoni.
Poi tutto si placa, torna il silenzio, la luce e la scena finale della deposizione dalla croce con Gesù tra le braccia della Madre, circondato soltanto dagli amici più fedeli, sotto lo sguardo dei soldati romani al comando del Centurione.
Sebbene negli anni siano state apportate variazioni dovute anche al mutare dei tempi (ad es. per motivi di sicurezza non si è più ritenuto opportuno far partecipare alcuni soldati romani a cavallo), si sono preservati i testi della narrazione, rimasti fedeli ai Vangeli, cercando di migliorare le scenografie, senza cadere nel puro teatro, mettendo al primo posto l'aspetto religioso, rispettando così anche lo spirito col quale certamente questa tradizione è nata.
Anche i costumi sono stati, negli anni, sostituiti, rimanendo il più possibile fedeli ai costumi del periodo, sia per stoffe che per foggia, grazie anche alla collaborazione, nell'ultimo decennio, del Parroco don Luigi Crepaldi.
 

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