Sarà il Sindaco di Cuneo, Alberto Valmaggia, a riconsegnare alla famiglia di Giuseppe Cerrato la piastrina di riconoscimento appartenuta al giovane Alpino deceduto durante la Campagna di Russia del 1943. La cerimonia, che avrà luogo mercoledì 4 maggio alle ore 17,00 presso la Stazione Cuneo Gesso nell’ambito della mostra “Memoria degli Alpini”, vuole essere un ulteriore momento di ricordo verso tutti coloro che in Russia persero la vita per la Patria o ritornarono stremati dopo anni di sofferenza e di dolore.
La piastrina, recuperata a Michurinsk (località a circa 400 km da Mosca) il 25 settembre 2010 e consegnata personalmente da alcuni residenti al Dott. Antonio Respighi (Alpino, socio e consigliere del Gruppo ANA di Abbiategrasso) durante un suo viaggio in Russia, fa così ritorno nel luogo dal quale Cerrato partì per il suo ultimo viaggio. Il giovane, morto il 31 gennaio 1943, faceva infatti parte del 2° Reggimento Alpini Battaglione di Borgo San Dalmazzo ed era inserito nella squadra autisti. Come lui non fecero ritorno altri 100.000 italiani impegnati in quella guerra sul fronte russo: sono queste le ultime, terribili cifre risultanti dall’analisi degli archivi russi, finalmente aperti ai ricercatori italiani, e dalla documentazione disponibile nei Comuni e nei Distretti Militari.
Molti italiani, all’incirca 5000, persero la vita combattendo ma la maggior parte, al contrario, venne fatta prigioniera e successivamente trasferita in lager tristemente famosi come Khrinovoje, Tjoìnnikov, Michurinsk, Tambov. In quest’ultimo, ad esempio, morirono circa 10.000 italiani in seguito alla malnutrizione, alle epidemie di tifo o di dissenteria. I dati oggi a disposizione, forniti anche dal Ministero degli affari Interni dell’Unione Sovietica (NKVD), permettono quindi di capire una volta di più come la Campagna di Russia rappresentò un vero e proprio massacro di giovani uomini, testimoniato anche dal fatto che sono stati rinvenuti resti di militari italiani in ben 400 lager.