Attività fisica adattata (APA) per contrastare gli effetti negativi della terapia antiretrovirale e migliorare la qualità di vita delle persone HIV positive. E’ il progetto pilota varato dall’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino con il nome “Walking to Health”: tra i primi del genere in Italia, dopo un avvio sperimentale un anno fa, coinvolge ora 16 pazienti, 13 uomini e 3 donne, di età compresa tra i 33 e i 67 anni e con 5,7 anni medi di infezione da HIV. Dopo i mesi invernali in cui l’attività si è svolta in palestra, ora l’iniziativa si sposta all’aperto con sedute di Nordic Walking, la camminata sportiva nordica che viene praticata con l’ausilio di appositi bastoncini.
L’iniziativa, sostenuta dal Dipartimento di Malattie Infettive diretto dal prof. Giovanni Di Perri, rientra nel “Progetto per un percorso di trattamento multidisciplinare della lipodistrofia (LS) e dei dismetabolismi HIV correlati”, avviato nel 2009 dal dott. Giancarlo Orofino all’Amedeo di Savoia - ASL TO2, con il sostegno della Regione Piemonte, e finalizzato all’intervento sugli stili di vita modificabili. L’intero progetto si avvale di una équipe composta da infettivologo, psicologo, dietista, nutrizionista, chinesiologo, cardiologo e chirurgo plastico e ad oggi ha “arruolato” 120 pazienti.
“La sindrome lipodistrofica – spiega l’infettivologa Mariacristina Tettoni, che con la collega Marta Guastavigna e il chinesiologo Matteo Zignin ha tenuto a battesimo l’iniziativa Walking to Health – colpisce le persone HIV positive in trattamento con farmaci antiretrovirali ed influisce su sopravvivenza, aderenza alla terapia e qualità della vita. Si manifesta con una distribuzione anomala del grasso che provoca rilevanti modificazioni del corpo, influendo negativamente sulla percezione che il paziente ha della propria immagine e rendendo riconoscibile agli altri la sua malattia. Colpisce circa il 30% dei pazienti e, in un terzo dei casi, richiede un intervento specifico. Per contrastare questa sindrome, parallelamente al percorso clinico, nel 2010 sono nate due iniziative: un gruppo psicologico focalizzato sulla LS e un progetto di attività fisica adattata, “Walking to Health”, con l’obiettivo di verificarne l’efficacia nel prevenire e contenere alterazioni morfologiche, metaboliche e nel migliorare la qualità della vita dei pazienti”.
Le attività prevedono la presenza di un dottore in Scienze motorie che ne gestisce il programma e lo svolgimento, con incontri che si svolgono due volte la settimana, per un totale di 48 settimane. Due le sezioni di attività fisica: fitwalking in palestra tutto l’anno, con esercizi di rinforzo muscolare e tali da migliorare elasticità, forza fisica, percezione del proprio corpo nello spazio e sensazione di benessere psicofisico. In primavera-estate si è scelto il Nordic Walking, attività fisica completa che allena contemporaneamente il sistema cardiovascolare e la quasi totalità della muscolatura. Recentemente l’iniziativa ha suscitato l’interesse di una ditta farmaceutica (Gilead Sciences), di un produttore di bastoncini per Nordic Walking (Leki) e del negozio di articoli sportivi torinese Jolly Sport, che si sono impegnati a sostenere finanziariamente il progetto.
I pazienti reclutati sono quelli seguiti dall’”Ambulatorio per il trattamento multidisciplinare di lipodistrofie e dismetabolismi HIV correlati” della Regione Piemonte - ASL TO2, hanno una età compresa tra i 18 e i 70 anni, infezione da HIV documentata e nessuna controindicazione a svolgere attività fisica.
“I risultati dimostrano che i pazienti che hanno partecipato con continuità al progetto hanno migliorato i parametri metabolici, l’aspetto fisico e la qualità della vita – conclude la dott.ssa Tettoni - Inoltre l’attività fisica di gruppo contribuisce a combattere gli aspetti di ritiro sociale indotti dalle alterazioni morfologiche dovute alla LS”.