A settembre dello scorso anno, una ragazza 20enne albese, invalida civile al 46% per problemi di natura mentale, con la madre si presentava in caserma alla Stazione Carabinieri di CORNELIANO D’ALBA denunciando di essere stata costretta, contro la sua volontà e con la forza, ad avere rapporti sessuali con due giovani conosciuti la sera prima in una discoteca a DOGLIANI.
La giovane raccontava ai militari di essersi recata in quella discoteca con alcune amiche albesi e, dopo aver consumato diverse bevande alcoliche già prima di entrare nel locale presso un pub, ballando in pista conosceva un ragazzo con il quale faceva amicizia.
Uscita dalla discoteca, la ragazza perdeva momentaneamente di vista le sue amiche e veniva avvicinata da quel giovane conosciuto in pista con il quale aveva anche scambiato il numero di telefono, questi la invitava a seguirlo e, nonostante il suo diniego, approfittando anche del fatto che lei era un po’ brilla, con la forza la portava a casa sua dove in attesa vi erano altri suoi due amici. Nell’alloggio, chiuso a chiave per impedire che la ragazza fuggisse, i due la stupravano a turno abusando di lei bloccandogli le braccia ed il corpo per impedirle di reagire, un terzo giovane presumibilmente (ma la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti) stava all’esterno fungendo da “palo”. Terminati gli atti sessuali la ragazza veniva riaccompagnata a piedi da uno dei violentatori all’esterno della discoteca dove erano rimaste in attesa preoccupate per il forte ritardo le sue amiche che però non immaginavano nulla e né la vittima gli riferiva niente di quanto gli era accaduto.
Il giorno seguente la giovane, fortemente scossa per le violenze subite in nottata, raccontava tutto alla madre la quale, sebbene uno dei violentatori si fosse persino scusato con la figlia tramite facebook e con sms inviati sul cellulare della ragazza, si rivolgeva ai Carabinieri ed anche all’ospedale di ALBA per farla sottoporre ad una visita ginecologica.
I Carabinieri di CORNELIANO D’ALBA e del N.O.R. della Compagnia di ALBA avviavano immediatamente le indagini sulla vicenda - coordinati dalla Procura della Repubblica di MONDOVI’ territorialmente competente in quanto la violenza sessuale di gruppo si era verificata a DOGLIANI – raccogliendo le deposizioni delle amiche della ragazza e di altre persone informate dei fatti, riuscendo così a risalire all’identità dei 3 giovani indagati. Sul loro conto, per alcuni mesi, venivano svolte dai Carabinieri di ALBA intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati telefonici, pedinamenti, perquisizioni nelle abitazioni ed altre attività investigative che consentivano di verificare innanzitutto la veridicità del racconto fornito dalla vittima dello stupro, ripetutamente sentita anche dal Magistrato, ma soprattutto di raccogliere una consistente massa di prove che inchiodavano alle proprie gravi responsabilità gli indagati.
Il G.I.P. del Tribunale di MONDOVI’, su richiesta del Pubblico Ministero, ha emesso una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 24enne operaio incensurato marocchino A.S. abitante a DOGLIANI, eseguita dai Carabinieri di CORNELIANO D’ALBA il 7 maggio 2011 in collaborazione con i colleghi di DOGLIANI. In seguito, anche in considerazione delle sue ammissioni di responsabilità in sede di interrogatorio e di accuse specifiche fatte al complice, il 15 giugno 2011 gli stessi militari davano esecuzione ad una seconda misura cautelare a carico questa volta del 23enne manovale incensurato marocchino anche lui di DOGLIANI Y.S., entrambi attualmente reclusi nel carcere di CUNEO con l’accusa di concorso in violenza sessuale di gruppo aggravata.
Figura invece indagato a piede libero il terzo complice ed amico dei due arrestati, la cui posizione, come si è detto, è tuttora al vaglio del Magistrato.