POLITICA LOCALE
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| | 10/11/2011 | | | GESTIONE PARTECIPATE | | |
| “IL COMUNE DI TORINO NON TRADISCA L'ESITO DEL REFERENDUM, I SERVIZI ESSENZIALI DEVONO RIMANERE PUBBLICI” | | |
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“L'operazione del Comune disattende quanto espresso dagli italiani nell'ultimo referendum, in occasione del quale la stragrande maggioranza si è detta favorevole al mantenimento dei servizi essenziali in mano pubblica. Con l'obiettivo di garantire una maggiore equità, e spirito solidaristico, nella gestione dei servizi. Come ha giustamente sottolineato il Comitato Acqua pubblica di Torino: l'operazione del Comune renderebbe 'orfano' il referendum, aggirando le scelte dei cittadini. Una sorta di tradimento del mandato popolare. Inoltre in questo momento storico non si possono vendere, o peggio svendere, i gioielli di famiglia con il solo obiettivo di ridurre il debito. Un indebitamento che tra l'altro è stato prodotto dalle precedenti amministrazioni e ricade su quella attuale. Quindi, se si vuole procedere alla riorganizzazione delle società partecipate, si potrebbe fermarsi all'acquisizione da parte di Fct, delle quote, senza procedere alla vendita a terzi. Non dimentichiamo che le norme di legge, contenute nell'ultima finanziaria nazionale, che consentono la vendita delle quote pubbliche, sono ancora al vaglio della Corte costituzionale. In ultima analisi concordo, ancora una volta, con il Comitato acqua pubblica di Torino, che invita il sindaco a seguire ampio confronto con tutti i rappresentanti in consiglio comunale e nei vari consigli di Circoscrizione. Perché non va dimenticato che l'obiettivo principale di tutte le aziende pubbliche è quello di garantire servizi adeguati ai cittadini, rendendoli accessibili a tutti calmierando i prezzi pur salvaguardando i bilanci affinché non vadano a finire sempre in profondo rosso”.
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