Beppe Tassone, presidente del Consiglio Comunale di Cuneo, ha inviato un appello ai ministri dell’Interno Anna Maria Cancellieri e del Welfare Elsa Fornero chiedendo un loro urgente intervento che chiarisca l’attuale situazione normativa in cui versano gli enti locali. Tre leggi affrettate, ed anche parecchio “ideologiche”, in poco più di dodici mesi, hanno contribuito a rendere ingestibile e problematica la situazione degli enti locali, sia di quelli più piccoli, sia di quelli di grande dimensione. L’ultimo provvedimento legislativo, quello adottato a ferragosto di quest’anno, con il suo articolo 16 rende praticamente ingestibile la situazione e mette i comuni e le loro forme associative nell’impossibilità sia di operare, sia di progettare con un minimo di chiarezza e di certezza il futuro. In discussione vi è anche la partita estremamente delicata ed importante che riguarda il sociale. Numerose regioni, Lombardia compresa, (ma non il Piemonte) sono ricorse alla Corte Costituzionale perché elimini l’articolo 16 della legge 148 del 2011, segno di un disagio che rasenta la disperazione se si tiene conto che in ballo vi sono persone disabili, anziani non autosufficienti, malati con necessità d’assistenza domiciliare, strutture collaudate da anni che funzionano bene e posti di lavoro tenuti sulla corda senza conoscere cosa accadrà. La proposta, scaturita in più sedi, è che cali una moratoria su delle leggi scritte in modo affrettato e con tanta veemenza ideologica e si ponga mano ad una legge complessiva di riordino del settore. E’ possibile ed è doveroso risparmiare e razionalizzare la spesa pubblica, ma nel contempo occorre mettere i comuni e le loro forme associative in grado di funzionare al meglio: altrimenti si sommeranno solo degli sprechi e non si giungerà ad alcuna soluzione proficua. In questo senso, conclude la nota di Beppe Tassone, mi auguro che il nuovo governo, ed in particolare i ministri dell’Interno e del Welfare, che la materia ben conoscono, vogliano intervenire con urgenza ponendo le basi per una riforma che è indispensabile, ma che deve essere scritta conoscendo la materia e soprattutto con un intento costruttivo. I comuni sono troppo importanti e svolgono un ruolo d’eccezionale rilevo per i cittadini per non essere messi nella condizione di operare al meglio. Il settore del welfare, poi, soprattutto in un momento di grave crisi, costituisce la base per assicurare quella coesione sociale che rientra nei programmi del governo.