La cura materna può influenzare l’ansia e il peso corporeo della prole in modo permanente attraverso una proteina del cervello prodotta dal gene Npyr1. E’ ciò che ha scoperto il gruppo di ricerca coordinato dalla Prof.ssa Carola Eva dell’Università degli Studi di Torino, che opera presso Neuroscience Institute della Fondazione Cavalieri Ottolenghi (NICO) di Orbassano, in uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences degli USA. In questa ricerca si dimostra che la rimozione del gene Npyr1 nel sistema limbico, una regione cerebrale fondamentale per il controllo delle emozioni e del metabolismo, causa nei topi geneticamente modificati ansia, diminuzione del peso corporeo e del tessuto adiposo. Tuttavia gli effetti di questa manipolazione genetica dipendono dal tipo di cura materna che gli animali hanno ricevuto dopo la nascita e si manifestano solo se i topi sono allevati da madri che mostrano un’intensa cura materna. Quando invece i topi sono allevati da madri che offrono cure meno intense, non si osservano più gli effetti della manipolazione genetica, perché anche i topi normali (non geneticamente modificati) manifestano, per tutta la vita, alti livelli di ansia e basso peso corporeo. Questi risultati dimostrano che la produzione della proteina Npyr1 nel sistema limbico è controllata dal comportamento materno ricevuto dai neonati. Lo studio apre nuove prospettive per comprendere come l’ambiente nel primo periodo di vita condizioni la regolazione del metabolismo energetico e il controllo delle emozioni di un individuo nel corso di tutta la vita. Il lavoro è il risultato di una ricerca ideata e sviluppata nei laboratori torinesi, in collaborazione con i gruppi della Prof. Palanza dell’Università di Parma e del Dott. Sprengel del Max Plank Institute di Heidelberg. La ricerca è stata finanziata da Università di Torino, MIUR, Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.