Mentre il governo Monti si appresta a far approvare una manovra finanziaria da 30 miliardi all'interno della quale non è del tutto chiaro che ruolo avranno i giovani nel futuro mondo del lavoro, oggi a Torino si ricordano i 7 operai italiani (Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe De Masi) che esattamente 4 anni fa persero la vita all'interno dello stabilimento delle acciaierie Thyssenkrupp e di conseguenza risulta inevitabile il fatto che si torni a parlare di una tematica come il lavoro e che si ponga particolare attanzione proprio sul futuro dei giovani. Proprio ieri si è parlato dei giovani, del lavoro e della crisi in occasione di un convegno organizzato alla Camera di Commercio di Torino dove si è parlato del Fondo Sociale Europeo e della Formazione Professionale rivolta ai giovani. Nonostante la scarsa affluenza dei giovani all'evento, la prima parte dell'incontro - durante la mattinata - ha visto intervenire esponenti delle autorià locali, nazionale ed europee come la Dott.ssa Paolo Casalgrande (Regione Piemonte) che ha illustrato lo stato attuale del POR (Programma di Occupazione Regionale), Claudio Spadon (Commissione Europea) che ha mostrato i dati e i numeri del Fondo Sociale Europeo rendendo noto come i giovani italiani che cercano spazio nel mondo del lavoro usufruiscano poco dei servizi formativi messi a disposizione dal FSE (solo il 15% dei giovani tra i 18 e i 30 anni, quando la disoccupazione giovanile in Italia è arrivata al 29,3%), il Dott. Stefano Musso e il Dott. Renato Grimaldi (Università di Torino) che hanno colto l'occasione per tracciare un ex-cursus storico della formazione professionale in Piemonte e per approfondire gli aspetti socio-pedagogici del tema in questione. Dagli interventi della mattinata è quindi emerso il quadro preoccupante sulla disoccupazione giovanile in Italia e in Europa (29,3% in Italia contro il 20% della media europea), ma è stata anche sottolineanta la forte necessità di incrementare l'impiego di risorse da destinare ai programmi e ai servizi di formazione professionale (in particolare nell'ambito dell'istuzione secondaria e nell'ambito accademico) con l'intento di continuare a diffondere maggiormente la "cultura d'impresa e di formazione" che specialmente in Piemonte gode di una forte tradizione storica. Per quanto riguarda gli interventi del pomeriggio è stata posta particolare attenzione sulla necessità di rafforzare la formazione professionale attraverso la reintroduzione di strumenti come l'apprendistato. Tra i relatori del pomeriggio la Dott.ssa Giuliana Fenu (Settore Politiche per l'Occupazione della Regione Piemonte) ha accennato ai vari progetti che la Regione sta portando avanti per rimanere negli standard occupazionali fissati dall'Unione Europea (secondo quanto affermato dal Trattato di Lisbona in ogni paese europeo la percentuale di giovani che conseguono almento il diploma di istruzione secondaria deve essere dell'85% all'anno mentre invece la dispersione scolastica annua non deve superare il 10%, in Italia i giovani diplomati sono stati il 78% e la dispersione scolastica il 17% nell'anno 2010), ancora la Dott.ss Fenu ha parlato dei progetti da portare avanti avanti specialmente nell'ambito accademico favorendo una maggiore collaborazione tra Atenei e imprese piemontesi, potenziando il percorso dell'alto apprendistato e incentivando il conseguimento dei dottorati di ricerca. In particolare su quest'ultimo aspetto è interventuto l'Ing. Marco Gilli (Prorettore del Politecnico di Torino) che ha approfittato dell'occasione per fare il punto della situazione sui percorsi di alto apprendistato creati dal Politecnico di Torino a partire dall'anno 2005 con le cosiddette "lauree di apprendistato", ossia, percorsi di alta formazione professionale che - sottolinea l'Ing. Gilli - giocherebbero un ruolo decisivo come approfondimento del bagaglio formativo ricevuto negli istituti tecnici secondari. Nell'ultima parte dell'incontro c'è stata anche la possibilità per un piccolo confronto tra le parti sociali e le istituzioni locali che ha visto confrontarsi la Dott.ssa Claudia Porchietto (Assessore Regionale al Lavoro e alla Formazione) e Graziella Rogolino (esponente delle Organizzazioni Sindacali); l'Assessore Porchietto ha ribadito di credere fermamente nell'importante funzione sociale che può avere l'apprendistato ed ha pertanto invitato le parti sociali ad un atteggiamento più collaborativo per trovare un accordo e raggiungere una situazione di stabilità, considerando anche i tempi che corrono e le difficoltà del momento. Per quanto riguarda invece la risposta delle organizzazioni sindacali da parte della Dott.ssa Graziella Rogolino, è stata ribadita la disponibilità da parte del mondo sindacale nel contribuire alla creazione di una realtà lavorativa che ponga al centro la formazione dei giovani e che veda l'apprendistato come una soluzione e non come un peso per le organizzazioni datoriali, questo facendo anche riferimenti alla Carta Sociale Europea firmata esattamente 50 anni fa proprio a Torino.