L’attuale legge sul finanziamento dei partiti non regge più e deve essere velocemente modificata e resa compatibile con uno Stato a democrazia avanzata. I recenti scandali, ultimo dei quali quello del senatore Lusi, hanno sottolineato la “distanza” abissale tra il comune sentire dei cittadini e chi dovrebbe rappresentarli e che invece pare asserragliato in un indifendibile fortino teso a difendere rendite di posizione inaccettabili.
Di qui la necessità, urgente, di recuperare i valori veri della politica, di rifarsi alla Costituzione e di restituire ai partiti politici piena ed assoluta capacità d’azione. Pretendere una riforma della legge di finanziamento dei partiti politici, ispirata ad assoluta trasparenza, che preveda la diminuzione anche dei fondi stanziati (in linea con la crisi economica) e, in ogni caso, una norma che impedisca la proliferazione di gruppi funzionali solo ad usufruire di pubblico denaro appare del tutto urgente. Il Parlamento deve dimostrare, in questo momento, di essere in grado di recuperare credibilità: modificare con urgenza, con criteri di democrazia, trasparenza e rispetto dei cittadini, la legge elettorale e quella sul finanziamento pubblico costituisce un obbligo morale al quale nessun Parlamentare, se non con dolo, deve sentirsi in diritto di sottrarsi.
Beppe Tassone