Verranno presentati sabato 25 febbraio alle 15,30 alla Sala Convegni delle Terme di Premia i risultati del progetto Interreg “Biodiversità: una ricchezza da conservare”. “Si tratta di un progetto di cooperazione transfrontaliera che si è articolato in più parti e che questa Provincia ha sviluppato a partire dal 2007 con ARPA Piemonte e diversi partner, tra i quali l’Università degli Studi dell’Insubria, l’Università degli Studi di Torino e il Landschaftspark della Valle di Binn, nel Vallese. Hanno poi collaborato il Parco Val Grande e i Parchi e Riserve Naturali del Lago Maggiore. L’esperta faunistica provinciale, la dottoressa Elena Lux e Marco Marinelli, funzionario responsabile del Servizio Tutela Fauna - che ringrazio per il lavoro svolto - sono stati un punto di riferimento per l’intera iniziativa che si è strutturata soprattutto attraverso ricerche sul campo svolte dalle due università, con il fine di monitorare, attraverso alcuni indicatori, la qualità ambientale del VCO con risultati estremamente positivi, andando a confermare quanto questa sia davvero un nostro patrimonio prezioso, da salvaguardare e valorizzare” fa sapere l’Assessore ai Parchi, Montagna e Agricoltura Germano Bendotti. “Molteplici i sottoprogetti inseriti in questo Interreg. Il primo indaga sulla qualità delle acque degli affluenti del Toce ‘misurando’ la presenza del gambero di fiume, una specie protetta dal 1982, elemento di eccellenza in termini di biodiversità che ancora oggi popola numerosi corsi d’acqua ossolani e che sulla scorta di questo monitoraggio potrebbe essere oggetto di interventi di ripopolamento in altri torrenti della Provincia. Il secondo progetto – spiega l’Assessore alla Tutela Faunistica Alberto Preioni – testa la qualità ambientale di un habitat particolare come la Valle Scoccia, alle pendici del Mottarone, registrando la presenza di una farfalla, la Maculinea, che è un bio-indicatore particolarmente significativo”. Il progetto si è inoltre soffermato su aspetti quali l’influenza delle variazioni climatiche dovute al surriscaldamento del pianeta in Valle Formazza e Bognanco analizzando i luoghi di presenza e spostamenti di specie definite come ‘relitti glaciali’ quali ad esempio la pernice bianca. Un quarto progetto, che ha avuto sempre come attore fondamentale l’ARPA Piemonte, ha invece condotto ricerche su ambienti umidi di grande interesse naturalistico quali le torbiere: tutelate a livello europeo da interventi antropici. A livello faunistico lo studio si è qui focalizzato sulle libellule. Un ‘prodotto’ complessivo del lavoro sviluppato da ARPA è poi confluito nell’atlante climatologico del Verbano Cusio Ossola, che riporta temperature medie annuali e mensili nel periodo 1990-2009 oltre a dati statistici sulle precipitazioni nevose e pluviali. Il VCO è una delle prime province italiane ad averlo realizzato. Inoltre tutte le ricerche realizzate con questo Interreg sono state sintetizzate in quaderni e pubblicazioni a disposizione di chi vuole approfondire l’argomento e delle biblioteche scolastiche.