Una Pasqua problematica che giunge in un momento nel quale non è facile scambiarsi gli auguri. I forti dubbi sul futuro, i problemi del lavoro, del sociale, la tenuta e la coesione dell’Italia impongono, anche in un momento di festa, riflessioni e pacatezza. Lo smarrimento e il turbamento delle persone, la voglia di fare di tutta l’erba un fascio é tanta ed è comune: proprio in questi frangenti è importante guardare avanti, al futuro, cercare le ragioni che uniscono e soprattutto impostare programma seri e concreti. In pochi mesi il nostro Paese ha cambiato pelle, non è più “l’Italia da bere” da qualcuno vagheggiata fino all’ultimo, ma una nazione in certi momenti sgomenta, in altri perplessa, alla mercé dei gravi problemi di tutti i giorni, alla ricerca di prospettive e certezze. L’augurio è che si riescano a concretizzare queste aspirazioni, che si superi l’attuale contingenza con serietà e che il nostro Paese sappia imboccare una strada di ripresa, nella consapevolezza e nella sostenibilità. In momenti non facili sono proprio i comuni che svolgono il ruolo di cerniera principale fra i cittadini e la “cosa pubblica”, chiamati a fornire risposte concrete ai cittadini, facendovi fronte con disponibilità finanziarie sempre minori, mentre le richieste, anche pressanti, crescono. I comuni come primo punto di riferimento per i cittadini: occorre tenerne conto, valutare al meglio programmi e candidati perché da queste scelte dipenderà una notevole parte della nostra vita futura. L’augurio che mi sento di fare per la prossima Pasqua é che si possano recuperare ragioni e motivazioni per poter guardare con speranza al futuro, individuando al meglio le strade che possano traghettare il nostro Paese dalle attuali difficoltà verso situazioni di crescita consapevole con ricadute positive sulla situazione morale, sociale, economia ed occupazionale.
Buona Pasqua!
Beppe Tassone