A quanto emerge dall'ultima rilevazione dell'Istat, l'attuale tasso di disoccupazione giovanile si attesta intorno al 31% e nel periodo tra il 2008 e oggi si è verificata la perdita maggiore di posti di lavoro (-14%), il fenomeno è particolarmente concentrato nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni e si tratta del dato peggiore dal 1992.
Questi numeri sono davvero allarmanti e oltre ad essere chiari segni di una situazione economica molto difficile, sono anche segnali premonitori di un disagio che rischia di degenerare in un vero e proprio disastro generazionale nel giro di pochissimo tempo, proprio per questo le istituzioni (nazionali e locali) e tutte le autorità competenti non possono e non devono ignorare l'attuale situazione.
Noi di Gioventù Italiana con La Destra lo abbiamo già detto in passato e intendiamo ribadirlo ora, i giovani rappresentano il futuro di una comunità - come d'altronde insegna la storia - pertanto è doveroso investire e puntare su di loro, specialmente in una situazione difficile come quella odierna, proprio perchè da essi dipende il futuro della comunità. Altrimenti poi è inutile avere la faccia tosta di definire i giovani come dei "mantenuti" o dei "bamboccioni".