"Quando, solo pèochi anni fa, dopo la metà degli anni Novanta, ho avviato un gruppo di ricerca e di sperimentazione sull'intervento nelle comunità alloggio, questo tipo di struttura veniva ancora considerato largamente inaffidabile, perfino a rischio, troppo fragile o inconsistente per poter offrire qualche garanzia di efficacia, soprattutto per adolescenti difficili e problematici come quelli provenienti dall'area penale minorile, ma anche per quelli ad alta problematicità comportamentale provenienti dalla tutela civile"
Il testo si occupa degli interventi di natura residenziale con minori a rischio di devianza. In particolare, si muove nel mondo delle comunità di tipo familiare come risposta a minori che attraversano il circuito penale e come provvedimento di tutela e prevenzione negli interventi civili. Al centro dell'analisi l'esperienza di due comunità di tipo familiare nel territorio di Roma, gestite da due Enti del Privato Sociale, narrata dagli stessi autori impegnati nella nascita e nella costruzione di questi interventi. L'obiettivo principale delle riflessioni sulle esperienze è quello di ricavare indicazioni metodologiche nel lavoro in questo tipo di comunità residenziali. "Da diversi anni il Servizio Sociale del Comune di Roma viene pressato, alla luce delle attribuzioni di competenze di carattere giuridico, per richieste riguardanti minori che non trovano collocazione nelle comunità educative, gestite direttamente o meno che siano, a disposizione dell'Ente Locale."
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