domenica, 10 novembre 2013"Escursione sui calanchi di Merana, dalla torre ai murion"
Camminata di San Carlo
Turismo - Itinerari |
08:30 |
Merana (AL) |
Info: 348/6715788/ 3409902325 /3498676536 |
DESCRIZIONE MANIFESTAZIONE
Camminata di San Carlo edizione 2013 “sui calanchi dalla torre ai muriòn”
Domenica 10 novembre con il CAI di Acqui Terme escursione sui calanchi di Merana.
Le escursioni domenicali proposte dal CAI sui sentieri provinciali sono un'occasione per fare sport, o semplicemente stare in compagnia camminando e inerpicandosi assaporando i profumi del bosco in autunno con le mille sfumature delle foglie in autunno. Il paesaggio dei calanchi di Merana è stato recentemente inserito in una pubblicazione “Passeggiate autunnali” edito da Priuli&Verlucca grazie alle foto di Marco Piana di “Verdeazzurroligure”.
Le formazioni rocciose presenti a Merana appartengono alla serie sedimentaria Oligo-Mio-Pliocenica del Bacino Terziario Piemontese, 35 milioni di anni fa (Oligocene, Era Terziaria) quando un impetuoso mare interno che occupava l'odierna pianura Padana batteva le coste delle terre emerse del Sistema Alpino.
Seguendo i segnavia bianchi e rossi del sentiero 575 dal centro del paese di Merana situato sulla sponda sinistra del fiume, Bormida si sale rapidamente incontrando dapprima il substrato roccioso della Formazione di Molare (Oligocene), costituita da arenarie grossolane e conglomerati, osservabili in vari affioramenti. Sulle marne della Formazione di Rocchetta (Oligocene superiore) la vegetazione arborea più rada lascia spazio agli arbusti di ginestra e alle piantine di timo e il paesaggio, con i suoi affascinanti calanchi, si tinge di “western”. Più in alto s'incontra la Formazione di Monesiglio (Miocene inferiore), costituita da sabbie grossolane gialle o rossastre inglobanti grossi noduli arenacei, ma anche marne, sedimentarie, grigie alternate ad arenarie di 21 milioni di anni fa, quando il mare Padano, fece depositare nei suoi tratti poco profondi le rocce.
A Merana la bancata può avere spessore anche di 100 m e affiora a ovest in alto verso la collina di S. Massimo, L'erosione selettiva operata dagli agenti atmosferici ha fatto emergere i noduli arenacei (più duri delle sabbie che li avvolgono) a formare delle vere e proprie sculture. Sembra di riconoscere le fattezze di una grossa rana, di una testa di coccodrillo, il corpo di una sfinge; sono i cosiddetti “muriòn” termine dialettale nato dalla fusione di muròn - faccione e riònd – rotondo.
L'evoluzione geologica ha creato un paesaggio insolito, sui crinali delle colline e sui calanchi si snodano le antiche mulattiere, che nel XVII secolo, erano molto frequentate dagli Spagnoli che da Finale raggiungevano Milano e luogo strategico necessario per bloccare la resistenza antispagnola di Federico Asinari del Carretto, elementi di storia e natura di queste terre di confine tra Piemonte e Liguria tutte da scoprire.
Domenica 10 novembre si partirà alle 8,30 dal piazzale pro loco, in breve tempo si salirà alla torre in pietra di Langa, alta 25 m, sul colle di San Fermo, punto panoramico attrezzato di cartellonistica esplicativa sulla storia del paese, botanica e geologia del territorio.
Gli escursionisti proseguiranno sino al punto sosta in vetta situato tra i boschi di Pian del Verro dove troveranno ristoro, da questo punto chi vuole ridiscendere in paese lo può fare agevolmente e velocemente, chi invece vuole completare l'anello proseguendo su bric delle Barche che collega la Langa di Piana con Brallo (Serole) ridiscendendo sull'antica strada dei Mori verso i bellissimi calanchi dei Ghioni, dopo aver nuovamente incontrato i”muriòn”.
Alla pro loco previa prenotazione si potrà pranzare con il menù degli alpini che festeggiano l'inaugurazione della nuova sede. Info: 348/6715788/ 3409902325 /3498676536