Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino precisa quanto segue: Il Politecnico di Torino concede i propri spazi per lo svolgimento di convegni, conferenze e giornate di lavoro con carattere scientifico. Quando la richiesta proviene da Professori e/o Ricercatori di Università pubbliche, si assume che essi garantiscano il rigore e la serietà che si conviene a ogni consesso scientifico e l’autorizzazione viene accordata, come è ovvio, senza entrare nel merito dei contenuti degli interventi previsti. Nel caso in questione il Politecnico di Torino ha concesso gli spazi, non il proprio logo, né tantomeno il proprio patrocinio. E’ senz’altro stigmatizzabile il fatto che, nonostante le assicurazioni avute dagli organizzatori, il programma finale del Convegno non consenta un reale confronto di merito e un efficace contraddittorio tra differenti tesi e valutazioni tecniche. Si tratta di una scelta la cui responsabilità, come per ogni Convegno, ricade interamente sul Comitato Scientifico e Organizzatore. Una scelta che appare inopportuna, ma soprattutto poco rispettosa della tradizione scientifica e culturale del nostro Ateneo. D’altra parte l’Università è “sede primaria di libera ricerca” e “luogo di apprendimento ed elaborazione critica delle conoscenze” (art.1, Legge 240/2010) e spetta al Rettore garantire la liberta di ricerca e di insegnamento, previste dall’art. 33 della Costituzione italiana. Il Politecnico di Torino resterà sempre un luogo in cui le idee circoleranno liberamente e i ricercatori potranno liberamente esporre i risultati delle loro ricerche, senza esercitare alcuna forma di censura e/o controllo preventivo. E’ proprio la libera circolazione delle idee che garantisce il ruolo super-partes di un’Università, con buona pace di alcune incaute dichiarazioni che sono state rilasciate alla stampa. Il Politecnico è disponibile a promuovere, qualora sia di interesse del sistema socio-economico e per quanto di propria competenza, occasioni di approfondimento degli aspetti tecnici e disciplinari inerenti i temi dell’alta velocità, garantendo un approccio metodologicamente rigoroso e una conduzione autorevole e equilibrata. In allegato il comunicato stampa.