Le elezioni amministrative di Cuneo si sono rivelate ricche di soddisfazioni per quanti hanno creduto, fin dal primo momento, che fosse necessario uno sforzo per assicurare alla città quegli elementi di novità che la situazione attuale del Paese richiede. Cuneo si è rivelata un vero laboratorio politico che, mi auguro, possa indicare la strada da percorrere, nei prossimi mesi, alle forze politiche che dovranno predisporre programmi e piani in vista delle imminenti scadenze elettorali. La responsabilità che è in capo a quanti sono stati chiamati ad amministrare la nostra città è notevole: si tratta di gestire una situazione difficile in un momento, per molti versi, drammatico per l’Italia. La coesione sociale è a rischio, così come le stesse conquiste sociali che hanno caratterizzato il welfare della nostra città. Lo sforzo per mantenere inalterati di livelli di assistenza costituisce un impegno primario che mi sono assunto in campagna elettorale, assieme con la coalizione che ha proposto Federico Borgna quale Sindaco, proprio per l’importanza che essi rivestono nei confronti dei cittadini, soprattutto di quelli che si trovano in condizioni di maggior difficoltà o debolezza. Una campagna elettorale difficile, nella quale non sono mancate situazioni anche di forte polemica: non ho risposto alle provocazioni prima della consultazione, non lo farò nemmeno ora. Ritengo, infatti, e l’ho scritto più volte, che il mondo non si sia fermato il 21 di maggio e che a partire dal giorno seguente ognuno, eletto in maggioranza o all’opposizione, debba ricoprire il proprio ruolo pensando esclusivamente all’interesse della collettività, non ricercando ragioni di divisione o di sterile polemica. Il ruolo che, con la lista Democratici per Cuneo, mi sono ritagliato é quello di rappresentare le ragioni del mondo laico e progressista: lo farò con impegno e passione convinto di aver visto giusto e di aver operato una scelta non facile, dimostratasi vincente. Auspico che queste ragioni vengano analizzate e comprese nella loro portata anche da quanti sono usciti sconfitti da questa consultazione elettorale: dal laboratorio politico di Cuneo emerge, infatti, una proposta forte in grado di caratterizzare la vita nazionale del Paese e di dimostrarsi vincente anche alle prossime consultazioni per l’elezione del Parlamento Italiano. Il resto lo consegno ai ricordi di una campagna elettorale, senza polemiche anche nei confronti di chi, ritenendosi “migliore” di altri ha cercato di spiegare perché avevamo sbagliato, ricavandone una sonora smentita da quegli elettori che, oggi, ringrazio per la loro scelta coraggiosa e per la fiducia accordataci.