Nel corso del prossimo mese di maggio la comunità rivaltese potrà finalmente riabbracciare uno dei beni storici e artistici più importanti del nostro territorio: la Cappella dei Santi Vittore e Corona, che verrà riaperta al pubblico dopo un importante restauro proprio in concomitanza con i festeggiamenti patronali di san Vittore, patrono di Rivalta.
L'intervento, eseguito dalla ditta ICA di Torino - secondo il progetto di restauro curato da Geo.Tecnostudio di Rivalta con la collaborazione dell'Ufficio Tecnico comunale – ha previsto la sostituzione completa del tetto, oltre al consolidamento e al restauro della volta e delle murature d'ambito. Tutte queste operazioni, che hanno comportato un costo di circa 275mila euro, sono state eseguite con il supporto e l'assistenza di un restauratore.
Questi lavori rappresentavano sicuramente una priorità sia per la conservazione dei pregevoli affreschi presenti all'interno dell'edificio che per la sicurezza dei visitatori, sempre più numerosi grazie al crescente interesse culturale suscitato dalla Cappella, oggi inserita nel circuito dei luoghi jaqueriani.
E l'importanza di questo restauro è stata evidenziata anche dall'importante finanziamento di 70mila euro da parte della Compagnia di S. Paolo, nell'ambito del bando denominato “Cantieri d'Arte 2009. Restauro e tutela del patrimonio monumentale religioso in Piemonte e Liguria”.
“L'immenso patrimonio artistico e architettonico italiano – dichiara l'assessore alla Cultura Gianna De Masi - è costituito anche da piccole realtà come quella che ci apprestiamo a restituire ai rivaltesi e a tutti gli amanti dell'arte e della cultura. Un vero e proprio scrigno che racchiude in sé pezzi di storia sostenuti da un lato dal respiro della fede e, dall'altro, dal ritmo delle tradizioni”.
Di seguito riportiamo alcuni cenni storici relativi alla Cappella.
La cappella dei S.S. Vittore e Corona è menzionata per la prima volta nel 1047, quando Enrico III ne fece donazione ai canonici di S. Solutore di Torino. Nel corso del XII secolo, periodo al quale risale probabilmente l'attuale edificio, appartenne a S. Giusto di Susa. Dal XIII secolo venne infine a far parte dei possedimenti del Monastero di Rivalta, al quale fu sottoposta fino alla sua soppressione, avvenuta alla fine del XVIII secolo.
Rivelano l'originaria struttura romanica, a navata unica, la decorazione ad archetti pensili in facciata e l'abside semicircolare, spartita da lesene. Pesanti rimaneggiamenti, avvenuti alla fine del XVII secolo, ne hanno tuttavia alterato l'impianto medievale: intorno al 1681 infatti vennero aggiunti il portico di ingresso, le due cappelle laterali simmetriche, il campanile e un imponente altare barocco, che limita l'accesso all'abside.
Nel 1833 fu destinata a lazzaretto in seguito ad una epidemia di colera e le pareti interne ricoperte da uno spesso intonaco colorato.
A tali interventi si deve la perdita di una parte dei preziosi affreschi quattrocenteschi che decoravano la navata, oggi riportati alla luce da un recente restauro. Il ciclo, testimonianza del culto dei Santi Vittore e Corona, diffuso soprattutto nel Monferrato e attestato a Rivalta anche dagli Statuti del 1247 è disposto su due registri, di cui si conservano quattordici riquadri, che si inseriscono per forza drammatica, in un contesto pittorico di scuola jaqueriana. Anche la decorazione dell'abside, che segue il modello romanico con la rappresentazione del Cristo “in mandorla” e dei simboli degli Evangelisti nel catino, nonché della teoria di Apostoli, contornata da fascia cosmatesca, nel cilindro, appare tributaria della medesima circolazione culturale.
IN ALLEGATO IL PROGRAMMA COMPLETO DEGLI EVENTI
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