con: Giuseppe Caradonna, Valentina Cardinali, Renato Cavallero, Francesca Giacometti, Sirio Alessio Giuliani, Miriam Lorefice, Bruno Pantano, Fabiana Pilotto
regia e musiche Massimiliano Giacometti
costumi Roberta Vacchetta
scene Yasmin Pochat
disegno luci Nicola Rosboch
assistente regia Stefania De Biasi
assistente musiche Roberto Padoan
Teatro Civico Garybaldi - stagione teatrale 2017/2018
Sabato 14 aprile 2018 - ore 21,30
Teatro Civico Garybaldi – via Partigiani 4, Settimo Torinese
Per prenotazioni: 011 645740 (dal lunedì al venerdì ore 14-18) santribriganti@santibriganti.it
011 8028501 (lunedì e giovedì ore 16-19) santigary@gmail.com
Ispirato al romanzo di Elena Gianini Belotti (Rizzoli 2003) “Prima della Quiete”, è la storia di Italia Donati maestrina della campagna pistoiese, giovane e bella che vessata dalle pressioni del sindaco - che per l'occasione è anche il suo datore di lavoro - e dalle malelingue del popolino che la accusa di avere abortito, viene spinta verso l'unico gesto che possa nettare la sua anima agli occhi di tutti. Italia si getta nel serbatoio dell'acqua di un mulino e si lascia morire.
Martire, vittima dell'ignoranza, schiava per l'appartenenza ad un genere, quello femminile, che contava niente e che quindi non poteva essere istruito, intrappolata in una classe sociale, quella contadina, a cui poco importava delle cose, tolta la sopravvivenza. Italia viene celebrata dal Corriere della Sera e il suo caso va ad aggiungersi ad una lunga lista di casi di donne la cui emancipazione si è scontrata contro il sistema maschile.
L'intento è quello di far rivivere la protagonista attraverso il rievocare dei personaggi significativi della storia. Italia attraverso i personaggi racconterà al pubblico la sua piccola grande tragedia ricreando i luoghi, gli affetti, le facce che l'hanno accompagnata sino al suicidio.
Inutile parlare dell'urgenza di raccontare ancora una volta una storia di donne non a lieto fine, inutile dire quanto sia attuale e quanto non sia cambiato molto dall'epoca, inutile dire quanto sia importante far conoscere questa storia.
Utilissimo e prezioso il testo della Gianini Belotti e il famosissimo articolo di Matilde Serao sul Corriere di Roma del 25 giugno 1886, poche settimane dopo la morte di Italia Donati, intitolato “Come muoiono le maestre” senza il quale tutto ciò non sarebbe stato nemmeno pensato.