La mostra, curata da Giulio Ometto, Presidente della Fondazione e da Luca Mana, conservatore del Museo, consente di ammirare un centinaio di pezzi, tra gli oltre duecentocinquanta acquistati negli ultimi dieci anni per incrementare le collezioni del museo. Tra questi, sono stati recuperati alcuni capolavori senza tempo, finiti all'estero e riportati a Torino, come il cofano-forte di Pietro Piffetti e le tre sculture in terracotta di Francesco Ladatte, raffiguranti le Allegorie dell'Autunno e dell'Inverno e Il Trionfo della Virtù. Ogni singolo pezzo è stato selezionato, perseguendo una personalissima passione per il bello e per gli oggetti preziosi. Ne sono un esempio: gli incantevoli mobili intarsiati in avorio di Pietro Piffetti; la scrivania “mazzarina” dell'inizio del XVIII secolo, con il monogramma “VA”; la Venditrice di Amorini in biscuit di Meissen; le miniature francesi che ritraggono eleganti gentiluomini e nobildonne del XIX secolo; i ritratti dei Savoia realizzati da Giovanni Panealbo e da Louis-Michel van Loo o ancora i raffinati oggetti montati su bronzo dorato con porcellane della manifattura Vincennes e della dinastia Qing.
Tutte le opere esposte in mostra rappresentano, pertanto, un omaggio incondizionato alle arti decorative e rendono il museo un'istituzione in continuo divenire.