«La concessione di ATIVA per la gestione della tangenziale di Torino è scaduta da tempo. A chi e soprattutto per cosa stiamo continuando a pagare il casello a Beinasco?» È racchiusa in questa semplice domanda la questione che più sta a cuore al Sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero e che lo ha spinto a inscenare la protesta proprio allo svincolo della tangenziale a Pasta, dove un tempo le auto e i camion entravano liberamente, e gratuitamente, per andare verso Torino. Una questione, quella del casello, che si intreccia pesantemente con l'iter di approvazione del progetto della Stazione Ferroviaria al San Luigi che inizierà il 21 marzo prossimo con la prima seduta della Conferenza dei Servizi.
Nell'anno 2000 per ottenere la nuova concessione su tutto il sistema della tangenziale di Torino, l'ATIVA ha completato la Torino Pinerolo per 150 miliardi di lire, la corsia di emergenza tra Sito e Bruere sulla Tangenziale e diverse opere sulla viabilità ordinaria (nuova strada Pasta-San Luigi-Dojrone, le circonvallazioni di Trofarello e di Alpignano Pianezza) per altri 140 miliardi. È scritto chiaramente nell'Accordo di Programma che tali investimenti sarebbero stati finanziati anche dal pagamento di un pedaggio alla nuova barriera di Beinasco, che sarebbe stata attiva per la durata della Concessione. Oggi che la concessione è scaduta -si chiede quindi il Sindaco- non si capisce a chi e per cosa si continui a pagare il casello di Beinasco.
«In questi anni, proprio la presenza della barriera beinaschese ha fortemente aumentato il traffico veicolare sulle nostre strade: molti automobilisti e camionisti per evitare il “dazio” scelgono di entrare e uscire dal SITO percorrendo la bretella del Dojrone -che arriva a lambire il quartiere Pasta- e Via San Luigi. E' impossibile che con questa situazione di traffico la Stazione Ferroviaria possa essere raggiunta in tempo dai pendolari e diventare quindi una valida alternativa all'uso del mezzo privato. Sono mesi che chiediamo alla Città Metropolitana di mettere mano all'allargamento di via San Luigi, una strada pericolosa e stretta che già oggi nelle ore di punta è impraticabile. L'ho già detto all'inaugurazione del nuovo e bellissimo Pronto Soccorso dell'Ospedale, ma non sono stato ascoltato. Spero di non doverlo ridire tra tre anni all'inaugurazione della irraggiungibile Stazione».
Sarà questo il punto principale sul quale l'amministrazione rivaltese si batterà il prossimo 21 marzo. «Non possiamo correre il rischio che la Stazione ferroviaria, che i rivaltesi hanno atteso da troppo tempo, diventi una chimera irraggiungibile. È necessario che tutti gli enti interessati, con in testa la Città Metropolitana, progettino gli interventi strutturali perché questa possa essere raggiunta in tempo dai tantissimi cittadini che la aspettano con ansia».