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ECONOMIA E LAVORO Precedente  Successivo
 
01/10/2010Associazione Industriali di Novara
 
L'industria novarese riparte
 
PREVISIONI CONGIUNTURALI - IV TRIMESTRE 2010
 
Tra i settori bene metalmeccanico, chimico e alimentare. Ancora male il tessile-abbigliamento
 
L'industria novarese riparte. Le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il quarto trimestre del 2010 (riportate integralmente sul sito internet “www.ain.novara.it”) segnalano infatti, dopo la correzione al ribasso dell'ultima rilevazione, una risalita dei principali indicatori che induce a sperare nella solidità dell'inversione di tendenza iniziata nell'estate del 2009.
Il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti in merito alle attese di produzione segna +4,5 punti, contro i precedenti -5,4, mentre quelli relativi alle attese di ordini, rispettivamente totali ed esteri, si attestano a +7,1 e +10,5 punti, rispetto ai precedenti -0,9 e +10 punti. Riprendono forza anche le previsioni di investimento delle industrie del territorio, il 43,9% delle quali ha in programma l'ammodernamento degli impianti (era il 33,6% nello scorso trimestre), mentre il 21,1% (contro il precedente 19,8%) dichiara di voler procedere al potenziamento della propria capacità produttiva.
«La crisi – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – non è finita con l’uscita dalla recessione e le cause e le conseguenze della caduta della produzione più profonda degli ultimi ottant’anni continueranno ancora a “zavorrare” l’economia mondiale e a ridurre il potenziale di sviluppo di molti Paesi. Nonostante questo, però, i segnali che giungono dal mondo imprenditoriale novarese sono positivi e denotano una volontà di guardare oltre l'ostacolo e una capacità di reazione davvero encomiabili. Lo scenario nel breve termine è quindi ispirato a un prudente ottimismo, in cui i rischi al ribasso sono bilanciati da possibili sorprese positive. Il credito rimarrà selettivo, l’edilizia ancora al palo, la spesa delle famiglie relativamente bassa e il rischio legato all'esplosione dei debiti pubblici ancora elevato. Ma il trend della ripresa, pur con un naturale succedersi di strappi in avanti e momenti di riposo, dovrebbe essere ormai definitivamente tracciato».
Continuano a rimanere negativi, invece, gli indicatori relativi al mercato del lavoro. Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla volontà di procedere ad allargamenti degli organici rimane sotto lo zero, pur risalendo dai -5,1 punti del luglio scorso agli attuali -2,6, mentre l’intenzione delle imprese di ricorrere, entro fine anno, alla Cassa integrazione guadagni aumenta lievemente, passando dal 20,2% al 22,3%. «Alla luce della lentezza della ripresa – spiega il direttore dell'Ain, Aureliano Curini –  il ricorso alla Cig rimarrà ancora alto. E anche se la creazione di nuovi posti di lavoro si rafforzerà progressivamente nel 2011, la variazione netta dell’occupazione sarà negativa a causa degli esuberi rimandati grazie al ricorso alla Cig durante la fase più acuta della crisi. A frenare la risalita dell’occupazione potrebbero contribuire anche le crescenti “frizioni” nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, derivanti dal cambiamento delle relative caratteristiche. Ci preoccupa, inoltre, l’incremento della durata della disoccupazione “ciclica”, perché accresce il rischio che diventi strutturale, provocando depauperamento del capitale umano e fenomeni di scoraggiamento. Un miglioramento del mercato del lavoro è quindi cruciale per un consolidamento della ripresa anche attraverso il rilancio dei consumi».
Migliorano ancora, seppure lievemente, i dati sui ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, segnalati dal 49,5% delle imprese contro il precedente 50,4%. Nonostante le forti differenze a livello settoriale si tratta del valore medio più basso dall'inizio del 2009.


L'ANDAMENTO DEI SETTORI PRINCIPALI


METALMECCANICO - Previsioni positive per gli indicatori produttivi

Il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione risale a +8,2 punti dai precedenti -10,7, sostenuto dal buon andamento delle esportazioni e dall’aumento della domanda per beni investimento in macchinari e attrezzature. I volumi mediamente prodotti risultano, però, inferiori a quelli realizzati prima della fase recessiva. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali ed esteri salgono, rispettivamente, a +9,8 e +16,7 punti contro i precedenti -8,3 e +2,6, mentre l’indicatore riferito alle aspettative di allargamento della base occupazionale scende a -7,7 punti dai –6 del terzo trimestre 2010. Le imprese che dichiarano di voler fare ricorso alla Cig sono il 24% (contro il 25% di inizo luglio 2010) mentre. Il 17,6% delle imprese (a fronte del precedente 22%) dichiara di voler fare investimenti di ampliamento mentre il 45,1% (rispetto al 26% del trimestre scorso) ha in programma ammodernamento degli impianti . Calano dal 52% al 42,3% le denunce di ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti.

CHIMICO – Dati ancora positivi, anche se in calo

Il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione si riduce a +13,4 dai precedenti +26,7, affiancato dalle riduzioni degli indicatori relativi alle aspettative sugli ordini, totali ed esteri pari, rispettivamente, a +13,3 e +7,7 punti, contro i +33,4 e +45,4 del 3° trimestre 2010. Crescono lievemente (dal 5,9% al 6,3%) le intenzioni di ricorso alla Cig e si riduce a +6,3 punti, dai precedenti +12,5, il saldo ottimisti/pessimisti riferito all’intenzione di procedere a nuove assunzioni.

TESSILE E ABBIGLIAMENTO - Andamenti ancora negativi

Attese di produzione ancora negative sia per il comparto tessile (-25 punti il saldo ottimisti/pessimisti, contro il precedente -9,1) sia per quello dell’abbigliamento (-25 punti, pur in miglioramento rispetto ai precedenti -42,9). i saldi sulle attese di ordini, totali ed esteri, scendono dai precedenti -10 e -9,1 a -15,4 e -25 punti per il tessile, e salgono a da -42,9 e -42,8 punti agli attuali 0 e -33,3 per l'abbigliamento. Il 46,2% delle aziende tessili intende ricorrere alla Cig (era 36,4% nel trimestre precedente) contro il 25% dell'abbigliamento. I ritardi negli incassi sono denunciati dal 64,3% delle imprese tessili (54,5% nel 3° trimestre 2010) e dal 50% (contro il 71,4% dell'indagine precedente) di quelle dell'abbigliamento.

ALIMENTARE – netto miglioramento dei principali indicatori

Il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione registra un netto miglioramento rispetto alle indagini precedenti, passando da zero a +41,7 punti, ma denotando un'inversione di tendenza così marcata da rendere necessaria una conferma nelle prossime rilevazioni. Seguono la stessa dinamica anche i saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali ed esteri, entrambi a +54,5 punti dai precedenti +20 e +30. Investimenti di potenziamento della capacità produttiva sono programmati dal 25% delle imprese del campione, rispetto al 9,1% della precedente indagine, mentre la metà delle aziende intende procedere ad ammodernamento o sostituzione degli impianti. Sale, però, la percentuale di imprese intenzionate a ricorrere alla Cig (da zero all'8,3%) mentre il saldo ottimisti/pessimisti sulle previsioni di ampliamento della base occupazionale rimane negativo, a -8,4 punti (rispetto ai precedenti –10). In forte crescita, infine, dal 50% al 70%, la percentuale di denunce di ritardi negli incassi.
 

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