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ARTE E CULTURA - MOSTRE
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22/04/2011Politecnico di Torino
 
 
PIER LUIGI NERVI ARCHITETTURA COME SFIDA
 
29 aprile17 luglio 2011 Torino Esposizioni Salone C Via Petrarca 39/B – Torino
 
Dopo le tappe di Bruxelles (CIVA), della Biennale di Architettura di Venezia e di Roma (MAXXI) la mostra Pier Luigi Nervi - Architettura come sfida arriverà a Torino e sarà ospitata dal 29 aprile 2011 all’interno degli affascinanti spazi dell’edificio di Torino Esposizioni, una delle icone dell’architettura strutturale contemporanea più celebri al mondo, realizzata da Nervi tra il 1947 e il 1954.
La mostra è parte di un progetto espositivo itinerante a scala internazionale che nasce dalla cooperazione tra la Fondazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project con sede a Bruxelles, il CIVA (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) di Bruxelles, il MAXXI/Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma e lo CSAC/Centro Studi e Archivi della Comunicazione dell’Università di Parma.
Essa si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e gode di importanti patrocini fra i quali quelli della Commissione Europea, dello Stato della Città del Vaticano, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri per gli Affari Esteri, dei Beni e Attività Culturali, dello Sviluppo Economico e dell’Istruzione Università e Ricerca, della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del Comitato Olimpico Internazionale, dell’American Concrete Institute, dell’Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso e dell’Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento.
L’edizione torinese ha ottenuto inoltre il patrocinio del Politecnico di Torino e del Politecnico di Milano e quelli dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, oltre al riconoscimento di evento ufficiale di Italia 150°.
La mostra si propone infatti come rilettura e celebrazione della genialità e dell’arte di costruire, delle capacità inventive, relazionali e imprenditoriali di Pier Luigi Nervi, ma anche del suo ruolo di docente universitario in Italia e nel mondo e di figura centrale nello sviluppo dell’arte e della scienza stesse della moderna ingegneria ed architettura, riconoscendo in lui uno dei protagonisti più brillanti e internazionalmente acclamati del Novecento italiano. Proprio a Torino e in occasione delle analoghe celebrazioni per il centenario di Italia’61 Nervi realizzò il Palazzo del Lavoro, un’altra delle sue opere più stupefacenti, purtroppo per tanti anni negletta.
Il progetto espositivo si svolge sotto la guida di un comitato scientifico internazionale, presieduto dallo storico dell’architettura Carlo Olmo del Politecnico di Torino. Del comitato fanno parte, oltre ad altri docenti ed esperti dell’area strutturale e della storia e documentazione dell’architettura dell’ateneo torinese e di altre sedi universitarie ed istituzioni culturali italiane, alcuni eminenti studiosi stranieri della Columbia University e del MOMA (Museum of Modern Art) di New York, dell’Université du Québec in Canada e dell’Université di Nancy. Fra i partner scientifici del progetto figurano il Dipartimento di Progettazione Architettonica e di Disegno Industriale (DIPRADI), il Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica (DISTR) del Politecnico di Torino e quello dell’Università La Sapienza di Roma, il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Roma Tor Vergata e la Faculté d’Architecture La Cambre-Horta di Bruxelles..
Il programma espositivo nel suo complesso è il risultato di un vasto progetto di ricerca denominato Pier Luigi Nervi Arte e Scienza del Costruire, che mira alla costruzione, in parallelo alla mostra, di un’enciclopedia sull’opera di Pier Luigi Nervi. Il progetto si avvale del contributo della Compagnia di San Paolo e del coordinamento dell'Urban Center Metropolitano di Torino. Il gruppo di ricerca fa riferimento al DIPRADI ed è composto da dottorandi, borsisti e ricercatori del Politecnico di Torino.
Il nucleo centrale della mostra è dedicato all'illustrazione, attraverso disegni originali, modelli in scala ridotta e scenografiche riproduzioni fotografiche (realizzate dall’obiettivo di Mario Carrieri, grande maestro della fotografia d’architettura) di una selezione di 12 delle opere più celebri di Nervi, in Italia e nel mondo: dagli Hangars di Orbetello e Orvieto degli anni Trenta, alla Cattedrale di St. Mary a San Francisco, alla Sala delle Udienze Pontificie e all'Ambasciata di Brasilia della fine degli anni Sessanta, passando per le opere olimpiche di Roma della fine degli anni Cinquanta e per le due “cattedrali” torinesi di Torino Esposizioni e del Palazzo del Lavoro.
I modelli in scala ridotta, realizzati con la tecnologia della stampa a prototipazione rapida, sono stati ideati dal NerViLab del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della Università di Roma La Sapienza e dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Torino, al fine di contribuire alla comprensione della profondità del pensiero nerviano, puntando a trasmetterne l’esito più felice: l’espressività spaziale delle composizioni strutturali comunicate tramite il linguaggio geometrico.
L'allestimento sarà anche animato da testimonianze in video, con interviste e filmati d'epoca ritrovati negli archivi di Raiteche e Istituto Luce.
Accanto a questo nucleo centrale dell’esposizione e ad alcuni temi sviluppati appositamente per questa edizione torinese, quali i rapporti di Nervi con la committenza industriale e la cultura architettonica italiana, la mostra darà ampio spazio allo speciale rapporto che legò Pier Luigi Nervi alla cultura politecnica torinese e milanese.
Per quanto riguarda l’Ateneo torinese, si tratta di un legame sottile, quasi nascosto – e per questo mai analizzato in precedenza – che si rivela peraltro, ad un più attento esame, particolarmente significativo per la carriera professionale e la figura di Nervi, e dal quale emerge anche uno spaccato di grande interesse della  “stagione d’oro” dell’ingegneria e architettura italiana del XX secolo
Negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, Nervi entra infatti in contatto con Gustavo Colonnetti (1886-1968), insigne scienziato e autorevole guida della scuola di Scienza delle Costruzioni dell’ateneo torinese, che lo coinvolge negli ambiziosi programmi relativi alla ricostruzione postbellica coordinati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, di cui Colonnetti assume la presidenza al ritorno dall’esilio in Svizzera mantenendola fino al 1959, e divenendo poi Presidente Emerito.
Di singolare interesse appare ad esempio il contributo di Nervi sui temi della progettazione e della prefabbricazione strutturale per il Manuale dell’Architetto edito dal CNR in quegli anni. Nel 1957 Colonnetti, con un gesto del tutto inconsueto, chiede inoltre a Nervi e a Guido Oberti (anch’egli docente del Politecnico di Torino e titolare della Cattedra di Tecnica delle Costruzioni), e con loro a Eduardo Torroja, l’illustre progettista e docente spagnolo, di scrivere i tre saggi fondamentali che compongono il corpo principale del terzo volume della sua celebre “Scienza delle Costruzioni”, dedicato al tema delle volte sottili. A questi saggi il Maestro torinese si limiterà ad affiancare, con grande modestia, solo un proprio succinto saggio sulle possibilità di trattazione analitica dell’argomento, dichiarando, nelle difficoltà della disciplina di dominare al momento l’argomento attraverso modellazioni di tipo analitico, di volere deliberatamente lasciare spazio alle “felici intuizioni dei pionieri” e alla loro arte di modellazione sperimentale.
Proprio alle competenze scientifiche in campo sperimentale della scuola del Politecnico di Torino Nervi si rivolse nell’arco della sua intera carriera. Lo stretto e fecondo rapporto di collaborazione con Guido Oberti  che faceva seguito a quello iniziale avviato negli anni Trenta con il piemontese Arturo Danusso continuatore al Politecnico di Milano della scuola torinese di Scienza delle Costruzioni di Camillo Guidi    lo condusse infatti a realizzare, per le proprie opere più importanti, le campagne sperimentali su prototipi di elementi strutturali e, soprattutto, su modelli in scala ridotta, nei laboratori ISMES di Bergamo diretti dallo stesso Oberti. I risultati di straordinario livello di tale intensa attività nell’arco di più tre decenni condussero il binomio Nervi-Oberti a una indiscussa fama internazionale, in uno stretto confronto e dibattito scientifico con gli altri centri di eccellenza (in particolare quelli  di Madrid e di Lisbona  diretti rispettivamente da Torroja e da Manuel da Rocha). Un dibattito promosso proprio dalla cultura politecnica torinese e milanese anche attraverso istituzioni di prestigio quali l’Accademia Nazionale dei Lincei, ad esempio nel celebre Convegno internazionale di Venezia “I Modelli nella Tecnica” del 1955 .
Ma i stessi laboratori sperimentali stessi del Politecnico di Torino svolsero un ruolo sussidiario, ma assai significativo, in questa intensa vicenda. Agli inizi degli anni sessanta infatti Oberti affidò a Carlo Ferrari, direttore dell’Istituto di Meccanica applicata, Aerodinamica e Gasdinamica (oggi Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale) e al suo diretto collaboratore Carlo Mortarino il compito di sottoporre a prova aerodinamica nella galleria del vento, realizzata alla fine degli anni Cinquanta nella nuova sede del Politecnico, i modelli in scala ridotta di alcune delle strutture più ardite di Nervi: la Tour de la Bourse di Montréal (1961-66), la Cattedrale di San Francisco (1963-71)e la cupola dell’Arena di Norfolk in Virginia (1965-71, all’epoca la più grande cupola al mondo in cemento armato). I modelli di queste due ultime opere, recentemente ritrovati nei magazzini del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica e restaurati a cura del Centro Museo e Documentazione Storica del Politecnico di Torino (CEMED), saranno esposti in mostra a Torino, insieme a documenti e relazioni tecniche di laboratorio che restituiscono la complessità e la peculiarità di queste sperimentazioni. 
A questo proposito vale la pena di segnalare anche che l’immagine zenitale del modello aerodinamico della cupola di Norfolk è divenuta l’icona simbolica, quasi un astro solare, del volume celebrativo dei 150 Anni di Cultura Politecnica realizzato nel 2009 a cura di Vittorio Marchis, in occasione del cento cinquantenario della fondazione a Torino nel 1859 della Scuola di Applicazione per gli Ingegneri ad opera di Quintino Sella.
Nella mostra verranno anche illustrati alcuni progetti relativi ad un’ipotesi di trasformazione del Palazzo di Torino Esposizioni nella nuova Scuola di Architettura e Design del Politecnico, elaborati da un gruppo di studenti della Laurea Magistrale in Architettura della prima Facoltà di architettura del Politecnico di Torino, coordinati dai professori Pierre-Alain Croset e Luciano Re.

La mostra Pier Luigi Nervi - Architettura come sfida è accompagnata da due cataloghi, editi da Silvana Editoriale, che si completano a vicenda; uno relativo al corpo principale della mostra e dedicato ai temi che delineano la carriera di Nervi e alle sue opere principali, e uno più specifico sulle tematiche dell'allestimento torinese.

Info:
www.pierluiginervi.org
info.mostranervi@gmail.com
tel. 348 7150322

twitter
http://twitter.com/#!/NERVIEXPO

facebook
pagina “Pier Luigi Nervi_Architettura come sfida_29 aprile/17 luglio 2011_Torino” http://www.facebook.com/pages/Pier-Luigi-Nervi_Architettura-come-sfida_29-aprile17-luglio-2011_Torino/201438656546696

mostra+itinerario guidato:  www.urbancenter.to.it

Orari: lun, merc, giov, sab, dom 11-18.30
          venerdì 11-21
 

Allegato 1

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