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POLITICA LOCALE
LETTERA DEL SINDACO
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03/06/2011Città di Verbania
 
 
DISCORSO DEL 2 GIUGNO DEL SINDACO ZACCHERA
 
 
Cittadini, concludendo gli interventi di questa mattina credo che la cosa più importante, celebrando la festa della Repubblica, sia di rinnovare un impegno con la comunità che qui è rappresentata cercando di fare con semplicità ma lealmente il proprio dovere.
Una assunzione di responsabilità che non deve restare solo nel campo dei buoni sentimenti e magari condita da un pizzico di demagogia, ma si deve concretizzare in atti concreti, in decisioni equilibrate, in spirito di sacrificio.
Sacrificio nel saper innanzitutto ascoltare, nel non avere mai l’arroganza di ritenersi a priori dalla parte giusta, nel saper cogliere anche le differenze politiche, sociali, etniche, religiose, culturali che comunque sono rappresentate in una comunità italiana - e anche locale - molto più composita che non nel passato.
I festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità della nostra Patria sono stati quest’anno un segnale importante e condiviso, nel rispetto storico di quello che fu il Regno d’Italia ma anche dei diversi Stati che erano venuti a comporlo, così come un esempio di Unità è questa celebrazione del 65° anniversario dell’Italia repubblicana.
Il senso di questa giornata è allora – in un momento nazionale di particolare difficoltà – non solo di chiederci quello che lo Stato, il parlamento, le amministrazioni locali debbano darci come leggi, servizi, diritti individuali, strutture; ma quanto ciascuno di noi abbia il dovere di DARE alla propria comunità.
Nei campi più diversi ciascuno ha dei diritti ma soprattutto dei doveri per rispettare i valori repubblicani, i principi fondamentali e unitari della nostra Costituzione, con una sempre più necessaria e progressiva autonomia amministrativa e di un federalismo consapevole che cresca nel rispetto di una condivisa Unità nazionale.
Questi sono elementi positivi, capaci di rinsaldare una comunità per dare un futuro soprattutto ai  più giovani.
I giovani: un patrimonio che si tende a dimenticare, eppure l’Italia che riceveranno dopo di noi è quella che noi saremo stati capace di costruire per loro.
Ricordo quando quei giovani lo eravamo noi in un Paese forse più povero di oggi ma sicuramente con un futuro che sembrava più luminoso e sicuro che non in questi ultimi anni.
Un messaggio da consegnare ai giovani e per questo l’Amministrazione comunale che ho l’onore di dirigere vuole oggi dedicare proprio ai giovani un pensiero particolare, rinnovando un gesto simbolico di passaggio di impegno e di responsabilità. 
A due ragazze verbanesi BEATRICE BELLAN e MARIA CLAUDIA COTTINI che proprio oggi compiono 18 anni consegneremo tra poco, idealmente tutti insieme, una copia della Costituzione e una Bandiera Tricolore.
Un simbolo, ma anche la reciproca conferma di voler fare ciascuno il proprio dovere.
Tanti italiani, in Italia e nel mondo, fanno già questo loro dovere: in armi per difendere la pace nelle missioni internazionali o per difendere in Patria la sicurezza di tutti, oppure come silenziosi testimoni di dedizione e di amore.
Penso a chi sceglie la strada del volontariato – spesso in silenzio e discrezione – per aiutare chi ha più bisogno e a quanto dono di sé ci sia in milioni di famiglie
Il 2 giugno credo infatti che debba essere dedicato soprattutto a milioni di italiani normali, anonimi, a quei cittadini per bene, che sono e restano la spina dorsale della nostra società.
Ricordando chi ha lottato e sofferto per la nostra Repubblica: è a tutti loro che va davvero dedicata la festa del 2 giugno.
Alle nostre spalle c’è un bel monumento di Paolo Troubetzkoy e questa donna che, idealmente porgeva dei fiori al suo uomo caduto per l’Italia, lasciandola sola con il suo bambino.
Guardate quella mano con un fiore che non c’è più perché qualche stupido anni fa l’ha distrutto.
È l’immagine vera e tragica di un’Italia controversa come quella di oggi dove c’è chi dona e ricorda… e c’è chi distrugge.
Idealmente – ma magari anche concretamente – riprendiamo e ricostruiamo quel fiore, quel muto omaggio a chi per l’Italia ha dato la propria vita e meditiamo sul significato di quel gesto che lo scultore ha reso pieno di significato.
Ricordiamo... e rialziamoci tutti insieme riprendendo a sperare, a costruire, a con orgoglio sentirci italiani.
Viva quindi la nostra Patria, l’Italia, e viva la Repubblica Italiana!


Sindaco Marco Zacchera
 

Allegato 1

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