
È di mille euro il compenso di produzione previsto per il concorso video “Fondo Ottavi – Documentare la storia”.
Come annunciato alcuni mesi fa, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia la Biblioteca Civica e il circolo culturale Ottavi, in collaborazione con la Provincia di Alessandria, l’associazione Amici della Biblioteca, l’istituto tecnico agrario “Luparia”, la Alessandro Pugno film production e Il Monferrato, e il contributo degli Assessorati alla Cultura, Pubblica Istruzione e alla Gioventù e la Fondazione Crt, hanno realizzato un interessante progetto per la valorizzazione del Fondo Ottavi.
Il prezioso fondo, composto da circa 3 mila 400 volumi, oltre a opuscoli, periodici e parte del fondo bibliografico, risale al 1989, quando Mauro Ghisolfi, erede della famiglia Ottavi, decise di donarlo alla biblioteca.
Il progetto, che prevede tra l’altro la ristampa anastatica del volumetto I segreti di don Rebo. Lezioni di agricoltura pratica compilate da G. A. Ottavi Professore d’agricoltura, darà la possibilità a giovani studiosi, autori e registi di realizzare un breve documentario proprio sul Fondo Ottavi, con l’obiettivo di valorizzare non solo la collezione bibliografica, ma anche le figure di Giuseppe Antonio, Edoardo e Ottavio Ottavi e il territorio casalese.
Il concorso prevede tre momenti:
- entro il 30 giugno studiosi, autori e registi dai 18 ai 35 anni residenti in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna, potranno presentare la propria domanda di partecipazione allegando la scheda d’iscrizione, il proprio curriculum vitae e una copia di due opere realizzate;
- cinque ragazzi saranno selezionati per partecipate al workshop introduttivo del 15 settembre 2011, durante il quale saranno fornite tutte le informazioni necessarie per elaborare un progetto di documentario sul tema del concorso;
- entro il 15 dicembre i candidati dovranno poi sviluppare e presentare il progetto.
Il 20 gennaio 2012 ci sarà infine la selezione dei progetti con la modalità della sessione di pitching (incontro tra gli autori/filmaker con i propri progetti e il mercato potenziale): in 15 minuti i partecipanti dovranno presentare il proprio lavoro alla giuria composta da un rappresentante dell’Amministrazione comunale, un rappresentante del circolo Ottavi, un esperto di produzione, un redattore de Il Monferrato, uno storico e un rappresentante dell’istituto Luparia.
Il progetto che sarà valutato migliore riceverà quindi un compenso di produzione di mille euro: a quel punto il vincitore avvierà la realizzazione delle riprese che porteranno al documentario prodotto dalla Ap film production.
«Il patrimonio librario della nostra Biblioteca Civica è tra i più importanti del Piemonte – ha voluto ricordare l’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Giuliana Romano Bussola – ed è quindi giusto valorizzarlo, affinché sia conosciuto e fruito da un numero sempre maggiore di studiosi e appassionati. Il Fondo Ottavi è parte integrante di questo patrimonio e penso sia importante questo progetto, che vuole unire la parte bibliografica con il territorio».
«È fondamentale dare la possibilità ai giovani di potersi esprimere nei diversi ambiti dell’arte – ha voluto sottolineare l’assessore alla Gioventù, Federico Riboldi – e la produzione di un documentario farà in modo di far emergere la loro creatività su un argomento specifico. Unire letteratura e territorio sarà l’obiettivo, per valorizzare un patrimonio di cui Casale Monferrato va fiero e che vuol far conoscere, utilizzando anche nuovi canali di comunicazione, quale può essere proprio la produzione video».
«A metà Ottocento il Monferrato casalese era l’area più viticola del Regno – ha spiegato il presidente del circolo Ottavi, Andrea Desana – ricoprendo quindi un ruolo economico fondamentale. Per questo motivo politici importanti come Giovanni Lanza e Urbano Rattazzi decisero di chiamare uno dei massimi esperti internazionali nel campo agricolo, Giuseppe Antonio Ottavi (originario della Corsica). La storia casalese della famiglia Ottavi ha quindi origine da questo evento, fino a giungere alla creazione di quel patrimonio librario che è oggi il fondo Ottavi, tra i più preziosi d’Italia. Ci è sembrato quindi doveroso realizzare, con la biblioteca civica e tutti gli altri partner, una serie di iniziative affinché si valorizzi al meglio questa ricchezza».
Il Fondo Ottavi
Nel 1989 Mauro Ghisolfi, erede della famiglia Ottavi dal 1949, rilevata la gloriosa ditta, ha donato alla Biblioteca Civica una parte consistente della Biblioteca degli Ottavi, nota famiglia di agronomi casalesi.
Nel 1994 è cominciata la catalogazione del fondo, costituito da c. 3.400 volumi cui si aggiungevano opuscoli e periodici, a cura di una cooperativa bibliotecaria di Torino. Il lavoro è terminato dopo circa due anni.
Nel 2001 l’Ass. dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Alessandria con il suo Presidente Francesco Anselmi hanno dedicato tempo e lavoro al riordino degli opuscoli non ancora trattati in sede di catalogazione del fondo. Li hanno inseriti in falconi suddividendoli per argomenti (chimica, concimi, estimo, malattie delle piante, vino e salute ecc.)
Nel 2006 Mauro Ghisolfi ha donato ancora una parte del fondo bibliografico e dei mobili appartenuti allo studio di Edoardo Ottavi (1860-1917), uno dei 10 figli di Giuseppe Antonio Ottavi, il quale aveva cominciato a tenere le sue prime lezioni teorico-pratiche dal 1851 come docente della Cattedra di Agricoltura. Edoardo seguì il padre nella strada dell’insegnamento presso la cattedra di agraria, aggregata nel 1863 all’Istituto Leardi, e oltre a ricoprire importantissime cariche, fu deputato “agrario” per 25 anni.
Il fondo Ottavi donato alla nostra Biblioteca è costituito dal patrimonio librario della casa editrice Ottavi, da quello della redazione del periodico Il Coltivatore e in parte da quello privato della famiglia Ottavi. Consiste principalmente in periodici, monografie ed opuscoli di argomento agronomico o attinente le discipline agrarie e zootecniche. Si tratta di un patrimonio di alto valore storico, che va dal 1850 al 1930 c. ed illustra i progressi delle tecnologie agricole.
In allegato: bando di concorso