
E’ finito in carcere con l’accusa di atti persecutori (stalking) e violazione del divieto di avvicinamento alla vittima di stalking il disoccupato 30enne albese L.Z., arrestato l’altra sera dai Carabinieri della Compagnia di ALBA. Il giovane, con precedenti penali per violenza privata, lesioni personali e guida in stato di ebbrezza alcolica, da alcuni mesi aveva preso di mira un commerciante 60enne di ALBA e suo figlio nei cui confronti aveva assunto veri e propri comportamenti persecutori tanto da generare nelle vittime stati d’ansia, timore di incontrarlo, cambiamenti del loro stile di vita e, nello scorso mese di marzo erano stati entrambi affrontati per strada dallo stalker che li aveva malmenati mandandoli in ospedale con prognosi tra i 10 ed i 15 giorni. La vicenda trae origine da un sinistro stradale, verificatosi lo scorso anno, nel quale rimasero coinvolti il figlio del commerciante, che era all’epoca un amico di quello che sarebbe poi diventato lo stalker il quale, da allora, aveva esternato una rabbia ingiustificata nei suoi confronti e contro il padre perché secondo lui quell’incidente stradale era avvenuto per colpa loro. Da allora aveva in più occasioni pedinato i due, padre e figlio, ma anche altri familiari, si appostava sotto le loro abitazioni e dinanzi al negozio nel centro storico di ALBA, scriveva con un grosso pennarello sulla vetrata dell’esercizio minacce di morte, quando li incrociava con le mani mimava una pistola come se volesse sparargli, più volte aveva tentato di investirli con la sua auto mentre le vittime attraversavano la strada. Padre e figlio, impauriti e fortemente provati psicologicamente dalla situazione creata dallo stalker, nei mesi scorsi si erano poi decisi a denunciare i fatti in caserma nel tentativo di tornare ad avere una vita normale. I Carabinieri avevano avviato una serie di accertamenti sulla vicenda, sentito alcuni testimoni ed eseguito anche ripetuti intervenuti su richiesta delle vittime che notavano quel giovane sotto casa o mentre li pedinava, denunciandolo alla Procura della Repubblica di ALBA. Il G.I.P. Dott.ssa Francesca DI NARO, su richiesta del Pubblico Ministero Dott.ssa DEODATO Laura che aveva vagliato le risultanze investigative dei Carabinieri, aveva emesso a carico dell’indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima di stalking per evitare che la situazione giungesse a più gravi conseguenze. Lo stalker però, animato da forte odio ed intenti persecutori nei confronti delle vittime, non ha rispettato gli obblighi imposti dal Giudice violandoli sistematicamente. L’altra sera infatti è stato notato dal commerciante, dal balcone di casa sua, mentre eseguiva per una cinquantina di volte il giro intorno all’isolato dove abita con l’auto, fermandosi poi in un giardino da cui gli faceva chiaramente il segno portando la mano alla gola minacciandolo di morte, aveva anche disegnato una bara ed un uomo con il cappio al collo col pennarello nero sul muro del portone del condominio e sulla saracinesca del negozio della vittima. A quel punto il commerciante ha richiesto l’intervento dei Carabinieri e, poco dopo, l’equipaggio di una gazzella del Radiomobile l’ha fermato e poi condotto in caserma. Inevitabile per lui a quel punto le manette e la traduzione nel carcere di ALBA su disposizione del P.M. di turno. L’arresto è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di ALBA che due giorni dopo gli ha concesso il beneficio degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.