In questa nostra esposizione di opere in ceramica presentiamo, accanto ad una selezione di lavori recenti di Francesca della Betta, un inedito ciclo di tavole plastiche, intitolato: “il tredicesimo mese” , appositamente realizzato per l’occasione da Giuliana Cusino e accompagnato da altrettante composizioni poetiche di Clara Isabel Precioso Garcìa. Accanto ad un piccolo gruppo di sculturine di animali, cavallini e fiere , dalle agili forme di fresca ispirazione, sintetica e un po’ surreale, Francesca ci propone alcune più impegnative tavole ceramiche recenti, dedicate a soggetti, frutto di una profonda e assolutamente seriosa ricerca introspettiva, in cui spiccano figure-personaggi dai puntuali tratti somatici, che lasciano spazio all’affioramento di intime e segrete evocazioni ritrattistiche. Diverso è il discorso che riguarda il più sistematico gruppo di opere di Giuliana Cusino e, in buona parte sorprendente anche, o forse soprattutto, all’osservazione dello storico dell’arte, consueto a studiare i cicli dei mesi, risalenti alla tradizione romanica e sovente illustrati, insieme o in alternativa ai segni zodiacali, sui montanti dei portali e sulle facciate delle cattedrali.
In queste composizioni in ceramica, che delle sculture antiche conservano il valore del sapiente e paziente mestiere di plasmazione della materia e della cura nella successiva colorazione – molte, in origine, erano policrome - mancano del tutto i modelli ricorrenti in quelle: la concretezza dei temi stagionali del lavoro e la consapevolezza della loro ciclicità simbolica, nell’immobile rincorrersi degli anni. Sempre uguali a se stessi e soprannaturalmente preordinati. Qui, invece, si raffigura e insieme si racconta una ben altra dimensione e aspettativa per il nostro universo, non più costretto dai vincoli della drastica e infausta legge dell’eterno ritorno, ma finalmente liberato dai tocchi magici della visualità di Giuliana e dalla leggerezza verbale di Clara, alla cui guida poetica - volendo convertire emozioni visive e sentimenti in parole - non possiamo che affidarci, perché ci introduca alla scoperta del messaggio per immagini, costruito per tredici tappe dall’amica ceramista: dal concerto del “melanconico principe dell’inverno”, alla “realtà beffarda” della maschera di febbraio, alle “primule profane” nel vento di marzo e al divampare in aprile di “profumi di armonie raccolti in una fiaba”; questa ‘presenza’ ritorna presto “nella notte colma di magia” proclamata dalla “dea di maggio” e “fra grovigli luccicanti di capelli in danza” nel concerto di giugno e nemmeno manca in quei “fogliami di parole (che) si muovono nel bosco” a luglio o nel “gioco rotondo l’Agosto di mare” o ancora nella “sensualità settembrina” di “fameliche foglie sul corpo dorato / adagiato nel tappeto autunnale”. Se già fissando la fata di ottobre il corvo “messaggero della notte … sbircia nei tuoi occhi di cuore / per indovinare il suono del Sole”, “Novembre ai viaggiatori / in cerca di stagioni senza ore” allude e anticipa il “passaggio della Stella di Dicembre” e infine, all’insegna del viaggio-trascolorazione e trasfigurazione fantasmatica “tra le fessure dei suoi occhi” di “dea (che) sorge maestosa” traluce il messaggio del tredicesimo mese: “fiore / principio e fine di ogni cosa, / un istante di qualità luminosa / che intreccia la vita all’esistente, / paradiso che accoglie fantasie dell’anima”.