Si è concluso Lunedì, presso il Tribunale di Torino, il maxi-processo sulla vicenda Eternit iniziato nel 2009 con l'inchiesta aperta dal pm Guariniello in riferimento ai 2191 casi di morte e altri 665 di malattia per patologie correlate all'amianto. La Corte ha emesso condanne a 16 anni di reclusione per i due dirigenti Eternit, Stephan Schmidheiney e Jean Louis Marie Ghislain, riconoscendo ad essi la consapevolezza e il dolo dell'accaduto, sono stati anche stabiliti risarcimenti da 30-35 mila euro per gli ex dipendenti Eternit malati di mesoteliomia e per le famiglie delle vittime. Gioventù Italiana con La Destra considera questa sentenza come una vittoria nella battaglia a tutela della sicurezza del lavoro e delle famiglie alle vittime dell'amianto, si tratta di una battaglia ancora lunga e difficile, tuttavia confidiamo nell'operato e nell'impegno concreto dell'Autorità Giudiziaria in questo ambito. Riteniamo inoltre che la legge 626 non sia un'opzione, pertanto la sicurezza sul lavoro non deve essere considerata come un lusso del lavoratore, ma come un diritto inviolabile di esso.
Proprio per questo chiediamo un maggiore impegno da parte delle istituzioni (nazionali e locali) nel farla rispettare, specialmente in questo periodo che si parla di "riforma del mercato del lavoro e dell'articolo 18".