Nell’ambito della settima edizione del corso “I sentieri della libertà”, l’Istituto per la storia della Resistenza, in collaborazione con la locale sezione Anpi, organizza per sabato 9 luglio l’escursione sul tema “Il primo inverno dei partigiani biellesi”. Il ritrovo è fissato per le ore 8 a Rassa, nei pressi del cimitero (m 917), da dove si proseguirà per l’alpe Toso (m 1.649). Il tempo previsto per la salita è di 3 ore circa, soste didattiche comprese. L’itinerario è agevole, è tuttavia obbligatorio un equipaggiamento da montagna. Pranzo al sacco.
Per informazioni telefonare in orario d’ufficio alla segreteria dell’Istituto dal lunedì al venerdì; sabato 9 luglio saremo reperibili al n. 3492665772.
L’episodio
Il 20 febbraio del '44 iniziò contro le basi resistenziali biellesi dislocate nei dintorni del Bocchetto Sessera un vasto rastrellamento, che costrinse i partigiani a ritirarsi in Valsesia, nel territorio di Rassa, dove rimasero fino al 12 marzo, giorno in cui un nuovo attacco portato dalla statale per Alagna li obbligò, dopo aver resistito per ore, a tentare di riportarsi nel Biellese dal Bocchetto del Croso verso Piedicavallo, nell'alta valle Cervo. Il tentativo di ritirata fu disturbato dal mitragliamento nazifascista, che provocò la morte di sei partigiani; altri undici furono catturati all’alpe Massucco e fucilati, il 13 marzo, vicino al cimitero. L’ultima vittima morì pochi giorni dopo per le ferite riportate nel tentativo di fuga. Nel disastro di Rassa morirono complessivamente diciotto partigiani.
Riferimenti bibliografici essenziali:
Alessandro Orsi, Ribelli in montagna, pp. 63-70, edizione a stampa;
Annibale Giachetti, C'era una volta... la Resistenza. Partigiani e popolazione nel Biellese e nel Vercellese; Luigi Moranino, Il primo inverno dei partigiani biellesi, entrambi disponibili in versione scaricabile gratuitamente dal sito www.storia900bivc.it (sezione editoria elettronica nel menu a sinistra).